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Il profilo del Pizzocco

in una grande opera dedicata alla Divina Commedia

Il profilo del Pizzocco

in una grande opera dedicata alla Divina Commedia

Dante Alighieri (1265-1321), alla sua scomparsa a Ravenna, non sapeva ancora che non solo l’Italia ma anche il mondo intero gli avrebbero tributato un omaggio così esemplare settecento anni dopo.
Anche la provincia di Belluno, in particolare la città di Feltre, hanno considerato il forte legame con l’Opera dantesca dedicando una rassegna con filosofi, letterati, intellettuali e l’esposizione del prezioso manoscritto del quattordicesimo secolo custodito alla Biblioteca gregoriana del seminario di Belluno.

«Per noi – precisa l’assessore alla cultura di Feltre Alessandro Del Bianco – avere una citazione e mezza nella “Divina Commedia” è un fatto sicuramente significativo oltre che motivo d’orgoglio. Dante per Feltre ha un valore importante che vogliamo trasformare in un’opportunità più ampia di riflessione».

Feltre e Belluno: una stupenda vallata unita dal solatio scenario delle vette del Parco delle Dolomiti Bellunesi di cui il monte Pizzocco, che è l’indiscutibile simbolo, è ora ulteriormente valorizzato dalla rappresentazione dell’inedita grande opera dell’artista Enrico Mazzone.

Classe 1982, torinese di nascita e finlandese di adozione, Mazzone sta realizzando, negli spazi del Mercato Coperto di Ravenna, un enorme disegno dedicato a Dante Alighieri che sarà svelato in questo 2021, proprio per i settecento anni dalla morte del poeta fiorentino.

L’opera e il tributo al Bellunese
I boschi han sempre costituito un mondo ricco di fascino, mistero, ricordi ancestrali. In questi giorni in cui si parla di sport invernali vengono in mente subito le sterminate aree innevate del Nord Europa. Solitudini, laghi, fitte boscaglie impenetrabili, meandri fisici e della memoria, culle di scrittori, poeti, narratori, artisti visionari.

Quando giunse, anni orsono, in quei luoghi un giovane insegnante d’arte, l’artista Enrico Mazzone da Torino, per una di quelle opportunità internazionali dedicate ai giovani, il solo contatto con i luoghi fu veramente intenso e creativo.

Quelle immense foreste, infatti, costituiscono la materia prima per realizzare tutte le tipologie di carte e, a seguito dell’omaggio di un gigantesco rotolo alto quattro metri e lungo ben novantasette da una cartiera della zona, è nato così spontaneamente il progetto di un’opera leggendaria: un’ elaborazione ad immagini della “Divina Commedia”, condita dall’onirico richiamo di ascendenze scolastiche, letterarie; un lavoro intenso, assiduo, in punta di matita.

«Seimila ne ho consumate, di matite – sottolinea Enrico – e raccolte con cura in ciò che resta a documentazione. Il lavoro parte da studi e progettualità, segni e disegni, intense letture nelle lunghe notti in Nord Europa, e un assiduo continuo lavoro di puntinatura giunto all’epilogo nelle ultime decine di metri proprio a Ravenna, luogo dove si spense il Poeta Dante settecento anni fa.

Le occasioni della vita sono veramente straordinarie, tuffarsi all’interno dell’avventura dantesca rende poi tutto luminoso per far comprendere le quotidiane vicende di ognuno, chiarire, trovare sempre e comunque epiloghi e soluzioni. Proprio qui a Ravenna il neo mecenatismo di persone veramente ammirevoli mi ha consentito di terminare l’opera entro i tempi che mi ero prefissato.
Sono stato ospitato degnamente in un grande fabbricato industriale recentemente restaurato dalla Fondazione Spadoni-Bassi, creando anche un rapporto con la città, con gruppi di studenti in visita, con una quotidiana fila interminabile di giornalisti, critici, tele-cine operatori. Si pensi che il regista Simon Bergman è sceso per un monografico documentario e così tanti altri professionisti renderanno visibile l’opera in trasmissioni televisive e a supporto di conferenze in rete già iniziate con successo a livelli internazionale».

Beatrice Bassi in persona ha accolto all’inaugurazione dell’Opera il critico Vittorio Sgarbi per la prefazione del prezioso volume dedicato al Rotolo Artistico, curata dallo scrivente, con l’attenta qualificata collaborazione dell’editore Francesca Pavan per la Michael Edizioni.

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