In questa era di globalizzazione, di proliferazione di offerte turistiche e di spasmodica ricerca di soluzioni di fare “vacanza“, il ruolo delle Pro Loco (fulgido esempio di puro volontariato), risulta essere ancor più determinante ed essenziale nella sperimentazione di nuove forme di attrazione turistica.
Ecco perché le funzioni istituzionali delle Pro Loco (valorizzazione delle risorse naturali, culturali e storiche del territorio, realizzazione d’iniziative di interesse turistico ricreativo, sportivo e culturale a carattere locale) devono essere imperativamente sostenute, supportate e valorizzate. Queste quindi le finalità del consorzio Pro loco Sinistra Piave Valbelluna, che persegue, con le sette Pro loco aderenti (Pieve Castionese, Limana, Trichiana, Zumelle, Lentiai, Stabie-Canai e Caorera), la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione turistica ed ambientale dei territori rappresentati.
Per tali ragioni, nel 2019 ha dato voce e forza ad un progetto regionale relativo al percorso cicloturistico della Sinistra Piave.
Il percorso
Esso s’inserisce in un più ampio contesto in via di studio dal nome “Ciclovia del Piave”. Un progetto che ambisce a replicare il buon esito delle grandi ciclovie europee montagna-mare, come la Monaco Venezia o l’Alpe Adria.
Quale incredibile appeal potrebbe avere, per un cicloturista, il richiamo di una via ciclabile che, snodandosi tra tre siti Unesco (le Dolomiti, le colline del Prosecco e Venezia) affianca il fiume per eccellenza sacro alla Patria, la Piave? Lungo il suo corso, tra le anse che si inseguono, tanti scorci della nostra storia fanno capolino. Paesaggi unici che parlano di cultura, storia, territorio e natura. Diversi ed inconsueti, come scriveva, nelle sue corrispondenze, il giornalista-scrittore bellunese Dino Buzzati. Su “queste erbe, cespugli, alberi, viottoli, fossati” tra i quali aveva composto “la prima poesia”.
Mentre l’immaginazione fantastica su un progetto così importante, ci rinfranca la certezza che una parte di questa ciclabile sia già esistente. Infatti, scendendo lungo il tratto della Monaco-Venezia, che da Cortina porta fino a Ponte nelle Alpi, possiamo a quel punto decidere di seguire l’asta della Piave imboccando decisamente la Valbelluna. Mantenendo la sua sinistra idrografica, ci si innesta in quello che è un piacevole e ben segnato percorso cicloturistico della sinistra Piave e in questo contesto opera il Consorzio. Il percorso si snoda lungo i Comuni di Belluno, Limana, Borgo Valbelluna per poi proseguire verso il centro storico di Feltre.
Cosa vedere
Un intreccio di strade, prevalentemente asfaltate, che mantengono l’appassionato cicloturista, quasi di continuo, lontano dal caotico via vai delle maggiori arterie di comunicazione, immergendolo in un susseguirsi di viuzze che in ogni momento diventano occasione per stupirsi di fronte a scorci di territorio unici. Ville venete, chiese rurali dall’incredibile patrimonio pittorico, borghi storici, capitelli inseriti in quel contesto di campagna che porta il viaggiatore in un ambiente di mobilità più slow e vera, come il territorio che lo circonda.
Lungo la pista cicloturistica è possibile soffermarsi e approfondire le proprie curiosità, grazie ad una ricca quantità di tabelle, posizionate ad hoc in prossimità dei maggiori punti d’interesse. In aggiunta, è possibile trovare una serie di colonnine di ricarica e-bike. Una necessità, considerando le attuali e moderne modalità d’approccio sostenibile in linea con le nuove tendenze di turismo su due ruote.