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Il nuovo ponte sul Piave

il futuro prende forma

Il nuovo ponte sul Piave

il futuro prende forma

È in corso la progettazione definitiva del nuovo ponte sul Piave. Ne parliamo con Franco Frison, assessore per la rigenerazione urbana e la pianificazione urbanistica del Comune di Belluno.

Da dove nasce il progetto?
Il progetto nasce dalla necessità di creare un collegamento stabile tra destra e sinistra Piave in corrispondenza dell’attuale ponte Bailey, che nel corso degli anni è diventato parte integrante della viabilità cittadina. L’attuale ponte provvisorio era stato costruito nel 2007 in occasione dei lavori sul ponte degli Alpini con il fine di alleggerire il traffico di quest’ultimo durante le opere di manutenzione, ma nel tempo è diventato essenziale tanto da prorogare l’affitto della struttura fino ai giorni nostri creando un affitto passivo annuale nelle casse comunali.

Come avete impostato la scelta del progetto?
Essendo un progetto di grande importanza per la Città di Belluno abbiamo voluto intraprendere la strada del concorso di progettazione che consiste in un metodo diviso in due fasi: la prima è molto snella e aperta a tutti per cui si riesce a creare una più vasta partecipazione di progettisti provenienti da un ampio panorama.
In questa prima parte una commissione di gara costituita dall’Ordine degli Architetti della provincia di Belluno e la Fondazione Belluno Dolomiti ha fatto una prima selezione riducendo il numero a cinque partecipanti. La seconda fase ha previsto invece lo sviluppo dell’idea presentata nella prima parte perciò i cinque progettisti hanno consegnato un elaborato più strutturato della loro proposta. La scelta del concorso di progettazione è stata fatta anche per affidare il progetto definitivo ed esecutivo agli stessi progettisti di modo da dare continuità e coerenza al progetto iniziale. Da questa seconda selezione è risultato come vincitore uno studio spagnolo.

Com’è il ponte scelto e che area interessa?
L’elaborato scelto propone un ponte a sbalzo ancorato sulla sponda sinistra del fiume che ricalca con forme più pulite e lineari la sagoma del ponte della Vittoria ed è perciò una sintesi di funzionalità, armonia con il contesto paesaggistico in cui è inserito e alto valore architettonico. L’asse stradale è posto più in alto rispetto all’attuale per essere ad una quota di sicurezza rispetto al livello delle piene storiche del Piave e risulta traslato più a valle. È costituito da due corsie di marcia per i veicoli e, a differenza dell’attuale, disporrà di due marciapiedi e di una corsia ciclabile che lo renderanno quindi fruibile a due categorie oggi escluse. La corsia ciclabile andrà ad innestarsi con quelle presenti in via Alzaia e Dino Buzzati (Panoramica) mentre i tracciati pedonali collegheranno un percorso che dal ponte della Vittoria permetterà di accedere al parco fluviale di Lambioi.
Attraversando il ponte, e portandosi in sinistra Piave, si potrà scendere verso il fiume attraverso dei gradoni. recuperando così il rapporto tra i fruitori della zona e l’acqua.
Sempre da questo lato ci sarà anche un belvedere che permetterà di apprezzare il promontorio su cui poggia il centro storico della città visibile sul lato opposto.

A che punto siamo oggi?
In questo momento è in corso la progettazione definitiva che consiste in un’analisi del progetto da parte di enti quali Soprintendenza, Genio Civile, Comune di Belluno (lavori pubblici, urbanistica, polizia locale) che verificano tutti gli aspetti e propongono eventualmente delle modifiche. La fase successiva sarà poi la progettazione esecutiva in cui si andranno a studiare tutti i dettagli costruttivi, le strutture, i computi metrici, cioè come realizzare fisicamente l’opera che verrà costruita attraverso una gara d’appalto una volta trovati i fondi necessari.
A tal proposito Comune di Belluno e Regione del Veneto stanno lavorando per inserire tale opera tra quelle di resilienza funzionali per il post Vaia poiché, durante la tempesta del 2018, si è visto che tale attraversamento è strategico. La stessa calamità ha anche reso necessario un aggiornamento del progetto esecutivo del parco fluviale di Lambioi che, insieme ad altri progetti, rientra nel piano di rigenerazione urbana.

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