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Il nostro mare… a due passi

l'alternativa alle più famose località balneari

Il nostro mare… a due passi

l'alternativa alle più famose località balneari

Fra i tanti problemi che la pandemia ha portato nella nostra società, anche se secondario, c’è sicuramente quello delle prossime ferie estive. Infatti, oltre alla scontata difficoltà di spostarsi dove si vuole nel rispetto delle normative, ci si chiede quanta gente sarà in grado di potersi permettere una vacanza. Certamente la voglia di scrollarsi di dosso le scorie di una quarantena a cui pochi erano abituati, con un periodo di sereno svago anche solo di qualche giorno, si scontra con una realtà diversa.
Molte imprese, attività commerciali o artigiane hanno dovuto inizialmente impiegare per i dipendenti ferie, permessi e gli altri strumenti contrattuali e la conseguenza sarà anche la poca disponibilità economica.

Una quarantina d’anni fa non c’era questo rito delle ferie estive da fare in luoghi diversi da quelli quotidiani; si approfittava delle ferie lavorative per lavori domestici o agricoli, programmati da tempo. Così. per regalarci un po’ di relax, chi in bicicletta, chi in motorino o chi in auto, imboccavamo quelle stradine, la maggior parte sterrate, che portavano sulle sponde del Cordevole, del Piave oppure sulle rive dei laghi di Busche, di Vedana o del Mis. Stendendo una vecchia coperta, visto che i teli da mare non c’erano ancora, con sopra dei normali asciugamani, si prendeva un po’ di sole per poi affrontare le fredde, a volte gelide, acque là vicino. Per chi frequentava il Cordevole, queste spiagge improvvisate si trovavano nella zona che parte dalla zona sottostante Oregne di Sospirolo per arrivare giù fino alla confluenza con il Piave. Su questo tratto di asta del torrente c’erano parecchi punti di estrazione della ghiaia, in sostanza delle buche che, riempiendosi in occasione di qualche piena invernale, formavano una sorta di piscina naturale a diverse profondità.

Queste avevano un piccolo vantaggio: essendo la loro acqua ferma, il sole riusciva a riscaldarla un po’, diversamente da quella impetuosa, pericolosa e freddissima del Cordevole. Naturalmente non mancavano i temerari che, con un po’ di abilità natatoria e forza fisica, provavano ad attraversarlo da una parte all’altra, mentre altri, utilizando delle camere d’aria di trattore o di camion, partendo proprio da Oregne scendevano giù fino alla confluenza con il Piave sotto Grigher e alcuni proseguivano a volte anche fino a Busche. La situazione sul Piave era un po’ più tranquilla, se così si può dire, ma anche le sue sponde erano frequentatissime: un luogo su tutti tra i più gettonati era sicuramente quello sotto il ponte di San Felice o della Barca (San Fìs). Sia sulla sponda sedicense che sulla opposta trichianese, certi sabati e domeniche sembrava di essere come al giorno d’oggi a Jesolo; c’era chi improvvisava anche qualche grigliata, passando così l’intera giornata sulle sponde del fiume della Patria. Attorno al primo pilone, sulla sponda destra, si era formato un bojòn abbastanza profondo da invogliare i più intraprendenti a effettuare degli spettacolari tuffi dal pilone, visto che la profondità dell’acqua lo permetteva.

Altro sito frequentatissimo era la Piana di Val Falcina a metà del lago del Mis, allora completamente al naturale e non vi erano ancora le strutture. Le acque del lago erano però così fredde che non si riusciva a resistere in immersione che per alcuni secondi, ma qualche coraggioso e abile nel nuoto si cimentava nella traversata del lago. Naturalmente, non essendo ancora presenti nella nostra provincia strutture adeguate come le piscine, che in seguito hanno fatto la loro apparizione permettendo così una adeguata istruzione e preparazione, il tutto era affidato esclusivamente al buon senso.

Ora, come detto, si preferisce salire in macchina per raggiungere spiagge più o meno note o in alternativa i tanti parchi acquatici delle più note località marine della costa Adriatica, ma anche di quelli sui laghi maggiori italiani come il Garda. In realtà, già in queste settimane, si sta assistendo a un notevole interesse per i nostri laghi (Mis, Corlo, Santa Croce). Dove, con un buon senso un po’ diverso da quello di quarant’anni fa, possibilità di trovare relax e svago non manca di certo.

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