Si è lavorato a pieno ritmo sul Monte Avena, di giorno e di notte, per ripristinare il territorio e farlo tornare all’antico splendore, com’era prima dei disastri provocati da Vaia.
Con l’obiettivo di rendere di nuovo agibile il luogo per i turisti della stagione estiva, è stata coinvolta la ditta altoatesina Waldprofi Sudtirol, che ha compiuto un lavoro importante su una vasta area, spostando ingenti quantità di legname che in taluni casi verrà utilizzato per fare del cippato.
Proprio a causa del traffico di camion e del loro importante carico, i sindaci del comprensorio montano (Pedavena, Sovramonte e Fonzaso), nel loro sopralluogo di luglio, avevano già deciso di tappare le buche più profonde presenti, a causa dello spostamento dei mezzi pesanti, lungo la strada d’accesso al Monte.
Ecco che, come riferisce il sindaco di Pedavena, Nicola Castellaz, si è deciso di tamponare la strada fino a Malga Campet e di lasciare invece per il prossimo anno la sistemazione completa da Casere dei Boschi a Malga Campon, sul cui progetto sono già stati stanziati 300 mila euro.
L’intervento già attuato fa parte di una prima fase di miglioramento dell’area; la seconda fase, invece, è in corso di studio e Castellaz spiega che «è quella relativa alla sistemazione ambientale delle aree attualmente disboscate per non fare in modo che, nelle stesse, intervengano rovi o simili. Per questo – continua il primo cittadino – all’interno del Mab Unesco per il Monte Grappa, abbiamo presentato una scheda di progetto con l’intento di riqualificare il bosco e parte di questo, soprattutto quello vicino a Malga Campet, pensando ad una riqualificazione a prato. Per far ciò, abbiamo presentato una scheda che fa parte di un progetto europeo, insieme ad altre schede, anche di diversa tipologia, stilate dagli altri comuni che hanno aderito al Mab. La scheda verrà presentata insieme ad un progetto più generale all’Unione Europea per essere eventualmente finanziata».