C’era una volta un gallo cedrone che scorrazzava tutto felice nella sua fattoria, in mezzo a un sacco di galline bellissime. Erano tutte sue, e lui stava con tutte: un po’ con questa e un po’ con quella.
Un giorno però si sentì stanco della sua vita da farfallone e decise che era arrivato per lui il momento di mettere la testa a posto, vale a dire sposarsi e mettere su famiglia. Le galline della sua fattoria però erano tutte talmente belle che proprio non riusciva a sceglierne una per farla diventare sua moglie. Così chiamò tutte le galline a rapporto e fece loro questo discorso: “Gallinelle mie, sono diventato troppo vecchio per continuare a fare il farfallone con tutte voi. È arrivato per me il momento di prendere una di voi in moglie e sistemarmi”.
A questa notizia sensazionale le galline si esaltarono e cominciarono subito a bisbgliare e cinguettare tra loro: “In moglie! La moglie del Gallo cedrone, una di noi? Chissà chi sceglierà? Sceglierà me! No, me! Coccodè!”
Il gallo, dopo aver interrotto quella gran cagnara con il suo fare cedrone, poté riprendere il suo discorso: “Siete così belle che vi sposerei tutte quante, ma visto che ne posso scegliere solo una, vi farò sfidare in tre prove: una di cucina, una di portamento e la terza di cultura generale. Quella di voi che supererà tutte e tre le prove davanti alla Giuria assoluta cedrona, cioè io, diventerà mia moglie”. Da quel giorno, le galline, sempre più eccitate, cominciarono a guardarsi con sospetto e competizione, perché tutte, nessuna esclusa, volevano diventare la moglie del gallo cedrone. Però loro erano tutte anche troppo amiche (nessuna esclusa), da troppi anni: non sarebbero riuscite mai a diventare rivali, neanche per la competizione delle competizioni, neanche per il premio dei premi, e cioè il gallo cedrone in esclusiva, per tutta la vita.
Così, invece di allenarsi a essere la migliore, la gallina diplomata cuoca alla scuola di Mister chef Ginevrino insegnò a tutte le altre a cucinare in maniera perfetta. La stessa cosa fece la gallina modella a contratto part-time: corresse il portamento delle sue amiche in modo che tutte diventassero super-eleganti. La maestra gallina dalla zampa rossa invece insegnò tantissima cultura generale alle altre sfidanti mogli.
Quando arrivò il giorno delle gare, le galline eccelsero in tutto. Per cui oltre a essere tutte bellissime davanti alla giuria assoluta cedrona, cioè il gallo cedrone, risultarono anche intelligentissime, elegantissime e cuoche divine. Insomma: nessuna prevalse sulle altre.
A questo punto il gallo, disperato perché voleva a tutti i costi sposarsi, ma ormai più per dispetto che per necessità, decise che le avrebbe messe alla prova su un’ultima specialità: il canto, ma senza preparazione, così su due piedi. “Cantate, ora!”, ordinò.
Le galline, ubbidienti come sempre, iniziarono a cantare tutte insieme, felici e unite, la canzone dell’amicizia, che durava cinque minuti buoni. Il gallo esaminò con attenzione il coro: c’erano galline che cantavano splendidamente da soprano, altre con la voce roca da contralto, probabilmente le fumatrici accanite, e altre stonate come campane. Ma solo una voce cantava come un’autentica gallina.
Il gallo cedrone, affascinato da quel cinguettio da pennuta verace abbracciò con lo sguardo il gruppo di amiche, individuò la gallina da cui proveniva quel canto e se ne innamorò perdutamente all’istante. Tra tutte le galline bellissime, elegantissime e cuoche provette vinse quella che nonostante le numerose doti acquisite con impegno e sudore, era rimasta quella di prima, cioè, la più gallina di tutte.
E così Gallo Cedrone sposò Elvira e vissero per sempre felici e pazzi d’amore.