L’esperienza di democrazia partecipativa voluta dal Parlamento Europeo, denominata “Conferenza sul futuro dell’Europa”, che ha visto coinvolti, assieme ad altri cittadini europei, i bellunesi Piero Savaris di Castion ed Enzo Gorza di Feltre, si è conclusa nel mese di maggio.
Avevamo presentato nei mesi scorsi i due “ambasciatori” bellunesi: Piero, giovane neo laureato in strategie per il turismo e valorizzazione del patrimonio culturale, ed Enzo, pensionato e nonno, con un’esperienza professionale di decenni in multinazionali del settore dentale.
IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI
La Conferenza sul futuro dell’Europa è stata un’occasione di partecipazione unica, offerta ai cittadini europei per raccogliere il loro contributo sulle sfide e le priorità dell’Europa. Infatti, oltre al contributo dei cittadini interpellati personalmente, è stato aperto un canale diretto attraverso una piattaforma dedicata per chi volesse condividere idee e inviare contributi online.
Frutto dei lavori di raccolta e sintesi dei materiali sono 49 proposte di legge, con le relative misure attuative, circa 200.
Nella relazione del Governo sul contributo italiano alla Conferenza, presentata il 15 giugno a Roma, si enucleano le raccomandazioni per l’Europa dal panel nazionale dei cittadini, incentrate su due tematiche di base: quella economica, sociale e legata all’occupazione, e quella relativa al ruolo dell’Europa nel mondo.
ECONOMIA, SOCIALE E OCCUPAZIONE
Nell’ambito della prima tematica i cittadini sottolineano come gli ultimi eventi (pandemia e guerra tra Russia ed Ucraina) abbiano evidenziato con forza i limiti dell’attuale modello produttivo di impostazione novecentesca: si rende necessario sostenere un sistema di istruzione centrato sulle materie Stem (dall’inglese science, technology, engineering and mathematics) e di contrasto delle disuguaglianze, mentre innovazione tecnologica, turismo e cultura appaiono le tre direzioni fondamentali dello sviluppo economico dell’Europa del futuro. Per fare questo appare imprescindibile una revisione delle norme produttive e delle procedure di attività delle imprese, valorizzando l’attenzione al benessere e felicità delle persone e alle politiche occupazionali e di inclusione.
IL RUOLO DELL’UNIONE EUROPEA NEL MONDO
Riguardo alla seconda tematica, anche in questo caso la guerra in Ucraina ha inciso profondamente sulla percezione dei cittadini. Le raccomandazioni si pongono su un asse che da un lato punta al rafforzamento dell’Unione a livello di identità e forza economica, valorizzandone cultura e istituzioni, dall’altro la colloca nella relazione con gli altri Paesi come modello di riferimento e di stimolo.
GLI ESPERTI BELLUNESI
I nostri ambasciatori hanno lavorato sulla tematica di istruzione, cultura, gioventù e sport. Hanno osservato che su alcuni argomenti sono emerse posizioni molto diverse tra gli Stati, talvolta anche questioni divisive, come l’immigrazione, che hanno richiesto tempi lunghi di mediazione per arrivare ad una sintesi comune.
Riguardo alla tematica dell’istruzione e dei giovani si sono evidenziate problematiche come il riconoscimento dei titoli e della loro equipollenza all’estero in vista della collocazione professionale dei cittadini europei, il voto a 16 anni, la questione della lingua comune e delle lingue minoritarie.
Come avete vissuto questa esperienza dal punto di vista personale?
Piero: «È stata un’esperienza formativa, forte, stressante, faticosa, ma sicuramente molto soddisfacente. Ora si potrà garantire efficacia al lavoro che abbiamo prodotto, solo se ci sarà la revisione dei trattati dell’Unione».
Enzo: «Si è trattato di un’immersione in un contesto che mi ha riportato alle esperienze di alcuni periodi centrali della mia carriera professionale. Ho apprezzato profondamente la condivisione e le relazioni nate in questo contesto. Purtroppo l’entusiasmo dei primi cinque mesi di lavoro è stato improvvisamente messo a dura prova dalle drammatiche notizie che ci arrivavano dall’Ucraina. In pochissimo tempo l’Europa ha dovuto affrontare problemi nuovi, imprevedibili e non facilmente risolvibili nel rispetto delle linee guida della Conferenza. Tuttavia a Strasburgo abbiamo parlato di futuro dell’Europa e sono certo che i giovani europei, molto ben rappresentati nel Parlamento, sapranno far risorgere una nuova Europa, più snella, autonoma e giusta».