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Il furto d’idendtità

proteggersi sui social e nella realtà

Il furto d’idendtità

proteggersi sui social e nella realtà
Il furto di identità online - come proteggersi - Avvocato Giulia Piazza

Il furto di identità si verifica quando una persona acquisisce le informazioni personali di un soggetto, al fine di sostituirsi in tutto o in parte allo stesso e compiere azioni illecite in suo nome o ottenere credito tramite false credenziali.

Persino i dati della carta di credito e del conto corrente possono essere rubati e usati da criminali, che agiscono fingendo di essere i veri titolari della carta o del conto.
Le vittime sono spesso i privati cittadini, ma anche le aziende: venendo in possesso delle informazioni pubblicate sui registri presso la Camera di commercio, i malviventi possono effettuare acquisti di beni e servizi a nome dell’azienda, o richiedere forniture e finanziamenti senza adempiere ai dovuti pagamenti, screditando il buon nome dell’impresa stessa.
Ma come avviene il furto d’identità?
L’azione criminosa può essere compiuta in vari modi, ad esempio rovistando nell’immondizia, dove capita di trovare vecchie bollette, estratti conto, lettere personali o le buste in cui sono contenute.
Molto rischiose sono le telefonate ricevute dai call center, nelle quali sconosciuti si spacciano per incaricati di una banca o di una compagnia telefonica e ci chiedono conferma dei nostri dati.
Anche i social network sono canali che facilitano il furto di dati personali: sui social indichiamo il nostro nome, la città di residenza, la nostra professione e, senza accorgercene, rendiamo tutto ciò che ci riguarda di dominio pubblico.
Pure l’aumento delle transazioni via web e il sempre più diffuso uso della e-mail per comunicazioni ufficiali, rende vita facile ai truffatori.
Per quanto riguarda il furto dell’identità su internet, le tecniche sono molteplici: vanno dal social engineering, che sfrutta l’inesperienza e la buona fede degli utenti per carpire informazioni, al phishing, che consiste nella creazione e nell’uso di e-mail e siti web ideati per apparire come istituzionali, con lo scopo di raggirare gli utenti di tali siti e ottenere informazioni riguardanti il loro account (password, numero di carta di credito, ecc.)
Insomma, rubare i dati cartacei o digitali è molto facile, ma altrettanto facile è prevenire il problema attraverso piccoli accorgimenti e facendo maggiore attenzione quando ci vengono chieste informazioni personali.
Ad esempio, quando si acquista su Internet, è meglio evitare di inviare denaro o dati personali a persone che non conosciamo. Si pensi alla vendita di oggetti usati tra privati: in questi casi, sarebbe più opportuno trovare un venditore in zona e optare per la consegna a mano.
Se, invece, riceviamo una telefonata da persone che si spacciano per operatori della banca o della nostra compagnia telefonica, è bene non fornire dettagli personali, rifiutare la telefonata e fare personalmente delle verifiche.
Una buona abitudine è quella di controllare periodicamente l’estratto conto della banca, in modo da individuare eventuali operazioni sospette, effettuate senza la nostra autorizzazione.
Anche limitare l’utilizzo dei social network è sicuramente utile per evitare la divulgazione dei nostri dati: sui social possiamo certamente scrivere, commentare, pubblicare foto, ma è preferibile, ad esempio, non indicare la data di nascita o la città dove abitiamo.
Infine, quando buttiamo l’immondizia, controlliamo che nella busta non vi siano documenti che ci riguardano: le vecchie bollette o le lettere che gettiamo devono prima essere strappate o passate nel tritacarta.
E se si scopre di essere vittime di un furto d’identità?
È fondamentale comunicare l’accaduto alle Forze dell’Ordine, recandosi poi negli uffici dell’Autorità di Polizia Giudiziaria per presentare la denuncia, fornendo gli estremi dei documenti che sono stati sottratti.
Se dall’estratto conto della banca vediamo che sono state eseguite operazioni da noi mai richieste, è bene segnalarlo e bloccare tutte le carte di credito: a questo proposito, si ricordi che ricade sulla banca – in quanto professionista del settore – l’obbligo di approntare un servizio on-line immune da rischi e intrusioni di terzi.

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