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Il comune che vorrei

Il sogno dei piccoli dell’asilo “Nazaret”

Il comune che vorrei

Il sogno dei piccoli dell’asilo “Nazaret”

Un’estate vissuta all’insegna della socializzazione spontanea ma anche dell’ascolto, della creatività e dell’esplorazione per i piccoli dai 3 agli 8 anni, presso la scuola dell’infanzia “Nazaret” di Lentiai – Istituto Caburlotto, accolti dalle 7.30 alle 14, con pranzo e possibilità di prolungamento fino alle 17.30. Il centro estivo è stato frequentato quest’anno da un centinaio di bambini, che si sono alternati dal 7 giugno al 7 agosto, suddivisi per età in tre gruppi.

«L’iniziativa della scuola dell’infanzia “Nazaret”», racconta la responsabile suor Caterina Cais, «quest’anno si è ispirata al tema “Il Comune che vorrei”, con l’intento di accompagnare i bambini ad esplorare l’ambiente in cui vivono, a conoscere gli adulti che hanno particolari incarichi e i loro ruoli, come il sindaco, gli assessori, il sacerdote, per condurli con un approccio ludico a conoscere non solo le regole di funzionamento del Comune, ma alle prime competenze sociali e civiche per futuri cittadini».

Il percorso è iniziato subito dopo la chiusura delle scuole primarie a inizio giugno, con gli alunni di prima e seconda, a cui si sono aggiunti gli alunni della scuola dell’infanzia a luglio.

L’idea che ha guidato suor Caterina e le insegnanti è stata quella di offrire ai bambini esperienze altamente motivanti perché vicine alla realtà e al quotidiano dei bambini.

Numerose le occasioni di conoscenza del territorio e delle figure che si occupano di settori particolari, dai rappresentanti della Protezione civile, che hanno spiegato come prendersi cura del territorio, agli addetti della società Bellunum, che hanno dato dimostrazione della corretta raccolta dei rifiuti.

Ma anche gli Alpini, la Croce Rossa, il corso per conseguire il patentino per la guida delle biciclette… i piccoli cittadini hanno sperimentato concretamente gli aspetti della cittadinanza attiva.

Le esperienze vissute hanno avuto anche un risvolto creativo che ha sollecitato la fantasia dei piccoli che sono stati invitati dalle educatrici ad immaginare “Il Comune che vorrei”, da qui il titolo del progetto: a partire dalla realtà, attraverso la fantasia del bambino e la sua manualità, anche noi veniamo accompagnati per mano in un piccolo mondo nuovo, ricco di colore e di luci, di spazi per incontrarci e per giocare, dove il sindaco sta in un municipio verde e le mamme hanno spazi per fermarsi e chiacchierare insieme, dove ci sono il teatro per le storie, i laboratori e la sala giochi, ma anche la scuola di robotica e il campo di calcio. Non mancano il centro benessere e la parrucchiera, perché farsi belli fa bene al corpo e anche al cuore.

«L’esperienza è stata senza dubbio coinvolgente, impegnativa e profondamente gratificante per noi che l’abbiamo condotta, grazie all’apprezzamento ricevuto delle famiglie, ma ciò che ci ha dato maggior soddisfazione è stato l’entusiasmo dimostrato dai bambini che la hanno vissuta, dimostrando che l’apprendimento attraverso il gioco e la scoperta porta ad acquisire anche le fondamentali competenze di cittadinanza in modo gioioso», conclude suor Caterina.

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