800 038 499

Numero Verde gratuito

Email

info@ilveses.com

I tesori di Sedico

noterelle per chi ama il territorio

I tesori di Sedico

noterelle per chi ama il territorio

Preambolo – A giusta ragione, quelli di Belluno sono orgogliosi della “loro” Gusèla, quelli di Sospirolo dei Monti del Sole, quelli di Codissago dei loro zattieri, quelli di varie località del Feltrino di avere un’antica strada romana (dicono sia la Claudia Augusta), quelli di altre località di avere un dipinto del Tiziano… e si potrebbe continuare! I sedicensi invece, a torto, sono sempre stati abbastanza tiepidi nel rivendicare il possesso di qualche tesoro. Con brevi notizie dimostrerò quanti e quali essi siano nel territorio di Sedico.

I Monti del Sole – Quasi metà (parte del versante che guarda il Cordevole) si trova in comune di Sedico, mentre circa l’altra metà è suddivisa tra i comuni di Sospirolo, Rivamonte e Gosaldo.

La Gusèla del Vescovà – Metà appartiene al comune di Sedico e metà a quello di Belluno. Il confine corre sulla linea del displuvio.

Gli zattieri – Fino all’arrivo del treno a Bribano (1886) tutto il legname lavorato nelle numerose segherie del Basso Cordevole (a Seghe di Villa, Meli e Bribano) veniva spedito legato in zattere verso Venezia. Un sentiero ciclo-pedonale, denominato delle antiche rogge, consente di rivedere i siti di quegli opifici da Bribano a Roe Alte. Particolare interessante: tra i firmatari dello statuto degli zattieri (domenica 3 giugno 1492 nella chiesa di San Nicolò a Belluno-Borgo Piave) c’erano anche Zanicolo de Tomasin e Francesco Locho da Carmegn.

La strada romana – Ancora ben individuabile da Longano (dove passava) a Salce, era la più importante arteria esistente tra le città di Belluno e Feltre fino al tardo medioevo. Tra i reperti più interessanti vanno segnalate le “pentole” (corredo del legionario romano) rinvenute nei pressi di Longano in località Castelét, toponimo che ricorda una zona fortificata con torri.

La Madonna con Bambino e Angeli nella chiesa di Sedico – Secondo studiosi documentati (il Centro Studi Tiziano e altri), fu dipinta da Tiziano Vecellio assieme al fratello Francesco. Per cui, sapendo come operava il grande cadorino con la sua bottega a Venezia (come un primario coi suoi aiuti, certamente validi), non sembra corretto, come fa tuttora qualche studioso d’arte nelle sue guide, attribuire interamente solo all’uno o all’altro questo capolavoro.

Il castelliere di Noal

  • Il primo insediamento fortificato sulla sommità dei Mirabèi, considerato importantissimo dagli esperti per le opere costruite con sistemi ingegneristici straordinari per l’epoca (circa 3200 anni fa), avvenne nell’età del Bronzo. Per valorizzare tale sito archeologico il comune di Sedico ha realizzato una torre di legno, pannelli esplicativi, teche con copie dei reperti.

L’iscrizione alle Tappole – A Roe, sull’alta sponda sinistra del Cordevole, c’è un masso in un luogo poco accessibile con incisa una scritta a ricordo del ponte che consentì per secoli il collegamento tra il territorio di Belluno e quello di Feltre. Copia di tale iscrizione, realizzata mediate calco, è stata collocata accanto a quello che sarà, nelle ex scuole elementari di Sedico rinnovate, la sede delle varie associazioni.

Girolamo Segato – Nato a Vedana di Sospirolo nell’ex Certosa, fu battezzato nella chiesa di Libàno il 13 giugno 1792. Appartenendo Vedana e San Gottardo a quest’ultima parrocchia, fu la Certosa (ritornati i monaci nel 1882) a pagare la costruzione dell’attuale chiesa di Libàno agli inizi del 1900. Contiene interessanti opere d’arte e mostra svariati simboli della Certosa e dei certosini.

L’oratorio di San Nicolò a Bribanét – Fatto costruire dai due fratelli Buzzatti Bartolomeo e Francesco nei pressi dei loro opifici (mulino, segheria, fucina) in onore della Madonna, di San Nicolò patrono degli zattieri e di san Rocco protettore contro la peste, fu consacrato nel 1502. È un piccolo scrigno di opere d’arte proprietà da oltre un secolo del comune di Sedico.

La chiesa parrocchiale di Mas – Ricca di pregevoli opere d’arte, è una chiesa costruita in stile moderno ma con una ricca simbologia che richiama quella delle antiche cattedrali.

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi – Vi è compreso circa il 60 % del comune di Sedico (in gran parte monti con una rete di sentieri), mentre il 64,3 % è incluso nell’area Dolomiti Unesco e il 46,9 % nel cuore di detta area.

Gli antichi ospizi – Costruiti per i viandanti che percorrevano la selvaggia valle del Cordevole, quelli in comune di Sedico sorgevano ad Agre, Candaten, San Vej e, più tardi, anche a Peron.

Le ville – Sorgono nei punti più belli del territorio. Erano le dimore di villeggiatura dei nobili di Belluno, eccezion fatta per quella ai Patt dei de Manzoni di Agordo.

Galleria Immagini

Acegli l’area tematica che più ti interessa oppure clicca sulla casa per ritornare alla Pagina Principale del sito.