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I GEMELLI DEL PARAPENDIO

Martina e Ivan, padroni dei cieli

I GEMELLI DEL PARAPENDIO

Martina e Ivan, padroni dei cieli

“Volare… nel blu dipinto di blu, felici di stare lassù”

Cantava il grande Modugno. Ed è quello che fanno da anni i super gemelli Centa, pluricampioni di volo con il parapendio, navigando nei luoghi più disparati, nazionali ed europei e oltreoceano, ma comunque prediligendo le meravigliose montagne di casa, cioè i Monti Pallidi, le Dolomiti e le Prealpi. Di una signora non è cortese rivelare l’età, ma possiamo comunque rivelare che Ivan Centa è nato il 18 agosto del 1980 e, trattandosi di fratelli gemelli, ecco svelata con garbo anche l’età della sorella: questo mese festeggiano dunque 41 anni e già veleggiano da un ventennio.

La signora Martina Centa è mamma di due splendidi bambini e di professione fa la parrucchiera sia per donne che per maschietti a Villabruna. Non a caso ha denominato la sua attività “Taglio Libero” e ha tarato i suoi orari contemperando gli impegni di famiglia e gli allenamenti.

Ha iniziato nel 2003 un po’ per curiosità e per gioco, poi ha capito che quello era lo sport preferito, unitamente alla corsa in montagna. Grazie al suo fisico atletico e invidiabile, si è cimentata in questo spettacolare (talvolta pericoloso) sport anche in gare di coppa del mondo, con ottimi risultati; ne sono prova il quinto posto assoluto e il primo nella categoria femminile nella recente manifestazione “Prealpitour”, che si disputava su un “estenuante” percorso di ben 200 km, svoltosi tra Bellunese e Trentino dal 18 al 20 giugno di quest’anno con ben 60 partecipanti.

Ha invece cominciato un po’ prima il gemello Ivan, sin dal 2000, ovviamente iniziando sul monte Avena; qui, in località Campet, c’è una nota stazione di partenza che attira sportivi da tutta Europa e ha ospitato i mondiali grazie all’impegno del sodalizio “Para & Delta club” fondato dal campione Maurizio Bottegal e compagni. Ivan nel “Prealpitour” ha conquistato il primo posto distanziando di molto gli agguerriti avversari, ma il suo palmares è intriso di vittorie anche internazionali.

Ricorda con soddisfazione l’impresa che lo ha visto restare in volo per ben dieci ore partendo da Anterselva per poi sorvolare le Dolomiti e sfiorare il territorio austriaco per oltre 270 km (!), ma si è cimentato anche sui Pirenei e in tutta Europa, sempre con brillanti risultati.

E, intervistato, in sunto ci racconta: «Questa disciplina nel mondo del volo libero può ora contare, oltre che su attrezzature e materiali speciali, anche sull’uso di tecnologie sofisticate quali il Gps per confermare i passaggi. Servono tuttavia una grande resistenza fisica, la conoscenza del meteo, delle correnti ascensionali, insomma una preparazione meticolosa e mirata evitando l’eccessivo rischio». Per concludere chi scrive immagina il piacere, la gioia, l’entusiasmo, l’adrenalina pura, la soddisfazione di partire dal Campet e salire, sempre più su, sino al magico cerchio della Busa delle Vette e Pietena: li invidio, e molto. Come molti di noi, ne sono certo.

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