Colderù è una piccola frazione, in comune di Borgo Valbelluna, la cui anima socio-ricreativa è legata all’associazione Gruppo Giovani Colderù, con una storia, nata ufficialmente solo nel 2007, che vanta in realtà un percorso che ha tagliato il traguardo dei quarant’anni di presenza sul territorio. Paesani e non solo, che impiegano il loro tempo libero ad organizzare eventi ed attività in favore della propria comunità con lo scopo di tenere vivo il paese e renderlo attrattivo per residenti e turisti. Il giovane presidente del gruppo, in carica da due anni, è Davide Gonella; proprio lui ci racconta di come a Colderù tutta la comunità aiuti e sviluppi i progetti dell’associazione.
Frazione piccola dal grande valore per il sociale.
«Colderù è sempre stata una frazione molto attiva a livello di volontariato e promozione sociale. Il gruppo si è sempre impegnato e distinto per mantenere viva la vita del paese creando occasioni di aggregazione e integrazione, rappresentando un punto di riferimento della vita sociale e culturale della provincia. Basti pensare che oltre alla Sagra di San Giacomo e alle tradizionali appuntamenti come il Brusa la Vecia, la Castagnata e Auguri sotto l’albero, ha raggiunto fama regionale partecipando alla manifestazione “Natale tra gli Olivi” a Garda e “Dolomiti in Festa” a Belluno».
Cosa rende speciale il vostro gruppo?
«Ho la fortuna di presiedere e di poter contare su un gruppo di persone unito, giovane e creativo. Nonostante le difficoltà di conciliare la nostra vita privata con questo impegno di volontariato, è tanta la voglia di creare tessuto sociale, di tenere unito il paese e mantenere vive le tradizioni che l’hanno sempre contraddistinto. Tutto questo ci ha sempre dato la forza di credere nelle nostre idee e di continuare con questo impegno»
Le vostre attività sono fortemente indirizzate
alle famiglie e ai bambini.
«Abbiamo dato continuità a quanto costruito dalle gestioni precedenti, affiancandole da nuovi progetti indirizzati in particolar modo ai bambini e quindi alle famiglie del paese. Tanto per citarne alcuni: la festa di Carnevale, i laboratori di argilla, quelli per la festa del papà e della mamma, il gioco del rodolet a Pasqua, la festa dei nonni con il laboratorio dei biscotti. Tutte hanno avuto un riscontro positivo con una buona e costante partecipazione sia da parte della gente del paese che del Comune».
La sede è il fulcro del paese.
«La nostra sede è un punto di riferimento per la comunità, durante l’estate la teniamo aperta per garantire un luogo d’incontro sia per gli adulti che per i ragazzi. Nostro motivo d’orgoglio e di soddisfazione è stata la richiesta anche da parte di giovani che non sono di Colderù di far parte del gruppo e di contribuire alla realizzazione delle nostre iniziative, portando il loro talento creativo. Segno della bontà del nostro lavoro».
Come vedete il 2020 in termini di manifestazioni?
«Quest’anno non so cosa si riuscirà a fare viste le misure restrittive dovute all’emergenza Covid 19. Noi vogliamo essere ottimisti, speriamo di poter ritornare a lavorare per ravvivare Colderù e restituire alla frazione una vita sociale, sempre rispettando quanto ci verrà richiesto in virtù delle norme di sicurezza. Voglio ringraziare chi ha sempre creduto in noi, nel nostro operato e nelle nostre iniziative. L’appoggio e la partecipazione della Comunità è fondamentale per la nostra crescita ed evoluzione, per continuare a sentirci parte integrante del territorio».