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Gruppo Arceostorico Cesiolino

Nuove scoperte

Gruppo Arceostorico Cesiolino

Nuove scoperte
La Valle di S.Agapito e la chiesetta.

Il Gruppo Archeostorico Cesiolino (Gas) nasce nel 1989 per iniziativa del Comitato per la Biblioteca civica e dell’assessorato alla cultura, con l’intento di promuovere ricerche e studi in un territorio che ospita il reperto più importante della via romana Claudia Augusta Altinate: il miliare di Cesio, custodito nel lapidario di Villa Zugni-Tauro alle Centenere, al fine di una sua valorizzazione e fruizione turistico- culturale.

Fra il 1990 ed il 1994 vengono proposte, annualmente, una collana di mostre dal titolo “I Tesori di Cesio”, riguardanti i vari aspetti storici, artistici e naturalistici del paese, riassunti in cinque percorsi a carattere turistico.

Fra il 1999 e il 2003 si sviluppa un’intensa e fruttuosa attività di ricerca, in collaborazione con l’assessore alla cultura del Comune, che portò al coinvolgimento di ricercatori, come Aldo Villabruna di Feltre e Carlo Mondini di Belluno, e delle nostre scuole, contribuendo alla realizzazione di una mostra sulla Preistoria nella provincia e, nel 2002, del volume “Cesiomaggiore identità e storia di una comunità locale” (assieme ad altri ricercatori e studiosi locali, edito dal Comune) e collaborando col Comune di Feltre per la realizzazione della ciclabile “Via Claudia Augusta”.
Negli anni successivi il Gas ha predisposto l’”Elenco dei siti di epoca preistorica ed interesse archeologico nel Comune di Cesio”, riportato anche nella Carta tecnica archeologica regionale al 10.000 e inserito poi nel Pat comunale nel 2010.

Fra i vari ritrovamenti del passato nel territorio, segnaliamo: varie tombe in pietra presso la chiesetta di S. Elena a Calliol, un sepolcreto sul Col Ferer e una necropoli a Pez. Inoltre vari reperti a Col Praoi, Col de La Tor, 80 tombe fra Cesiomaggiore e Cesiominore e praticamente presso tutte le frazioni, come risulta anche dalla ”Catalogazione dei materiali lapidei”, realizzata dal Gas nel 2012, cui sono seguite varie conferenze pubbliche. Nel 2016, con l’Associazione “Il Tasso” di Menin, si sono svolti una decina di incontri di storia locale a Menin e dintorni e con l’assessore Alessandro Del Bianco del comune di Feltre, sul progetto “Feltria”, che doveva coinvolgere anche i comuni viciniori.

Queste ricerche e ritrovamenti hanno dimostrato come il territorio comunale sia molto ricco di testimonianze del lontano passato: dal Neolitico all’età del bronzo e del ferro fino all’epoca romana e medievale.

Recentemente il Comune di Cesiomaggiore e di S. Giustina hanno aderito al progetto Interreg “Via Claudia Augusta”, col Gal Prealpi e Dolomiti in collaborazione con la Sovrintendenza regionale, per scavi e ricerche lungo il corso del torrente Salmenega, in particolare nella Valle di S. Agapito, dove già nel passato erano stati individuate tracce di insediamenti anche da parte degli Amici del museo di Belluno.

In effetti, i lavori, eseguiti nella primavera di quest’anno, hanno portato alla luce nella valle numerosi resti di insediamenti in muratura, di frammenti di molti vasi in ceramica e vari resti di ossa di animali, in particolare domestici; questo fa pensare ad un villaggio, con piccole abitazioni semi interrate nel pendio, dell’età del bronzo, abitato in permanenza da allevatori-cacciatori, in un sito riparato e adatto alla vigilanza sui territori circostanti, come la Valle del Piave ed in vista del Col de La Tor, punto di vedetta sulla val Canzoi ed il Feltrino occidentale. Ma probabilmente gran parte della Valle è stata stabilmente abitata nelle età del ferro, romana e in epoca abbastanza recente, come dimostrano reperti precedenti, ad esempio monete romane dell’imperatore Gordiano III (238 – 244 d.C.) nella cava di Pedescala, e varie tombe a inumazione a cassetta.

Riteniamo perciò che i tempi siano maturi perché l’amministrazione comunale di Cesio riprenda i contatti e la collaborazione col comune di Feltre e la Sovrintendenza, nell’ambito del Progetto Feltria, per concordare la collocazione ed esposizione di questi reparti, molti ancora in deposito a privati, altri in deposito al Museo di Belluno, all’erigendo museo Archeologico di Feltre. Auspichiamo inoltre l’organizzazione di incontri per formare operatori turistici volontari del Comune e la tracciatura dei percorsi turistici per consentire la fruizione dei siti più significativi.

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