1971 Campese-Salzan 3-1. Questo lo score della prima partita dell’US Campese nel Trofeo al tempo intitolato ad Osvaldo Cassol. Risultato che non portò alla vittoria, ma che vide la nascita di un gruppo storico, che fece da solide fondamenta per gli anni a venire. Sotto la presidenza di Vico Basso, il risultato fu frutto anche del “Morbidetto” di Narciso “Chinaglia” Tison, un mix tra i più recenti “cucchiai” di Totti e Pirlo per capirsi. Gol a parte, le leggende narrano che questa vittoria abbia fatto nascere le prime rivalità tra le compagini alle sponde opposte del Veses, tanto che il torrente “al parea el Mê Kông”, le strade erano corredate di sfottò, le secchiate d’acqua non si risparmiavano e le amicizie venivano temporaneamente dimenticate.
1973 arrivò anche la prima finale, persa ai supplementari, sotto la presidenza di Tullio Scot con l’aiuto dell’allenatore/giocatore Biagio Pepicello. A nulla erano servite una traversa di Giancarlo Minella con palla ritrovata a Sartena, vista la veemenza del tiro, e le nuove maglie fortemente volute dai giocatori, finalmente “rosse” e in un tessuto idoneo a qualsiasi torneo estivo come la lana.
1978 è l’anno fino al quale bisogna attendere per poter festeggiare davvero; sempre con Tullio Scot al vertice, Antonio Scot in panchina e con l’aiuto degli immancabili Casagrande e Sartor, la Campese si impose di misura sul Pez, allora squadra molto temuta.
Anni ‘80 cambiò la presidenza (Bruno Casagrande), ma non la guida tecnica e la Campese replicò i successi con cadenza regolare: 1982 contro il Meano, 1984 2-0 al San Gregorio per il tris davanti ad oltre 300 persone, con il trofeo consegnato dall’allora presidente della Plavis Gottardo, molto legato alla US Campese, al capitano Roni ed, infine, 1986 e 1992.
2000-2010
Un solo successo, nel 2004 sotto la guida di Stefano Grigoletto. Squadra ricca di buoni giocatori, come testimonia anche la netta vittoria in finale sul Meano per 5-0 con Polli (4 gol in finale e capocannoniere) e Christian Sacchet (miglior giocatore del torneo) sugli scudi. A premiare il capitano De Toffoli un’altra colonna portante della Campese fin dagli inizi: l’allora presidente della Plavis Eugenio Dal Castel. I festeggiamenti durarono oltre le 2 del mattino a suon di clacson lungo le vie del paese. La partita valeva come rivincita della finale persa l’anno precedente.
2013, con le intuizioni di Enzo “Maci” Dalla Sega sui giovani da inserire in squadra e il ritorno alla guida tecnica di Scot, sotto la presidenza di Lucio De Boni, una squadra dall’età media molto bassa si impone vincendo semifinale e finale ai calci di rigore rispettivamente su Ignan e Formegan. Poteva sembrare una vittoria casuale, in realtà era l’inizio di un nuovo ciclo: 6 finali negli ultimi sette anni, con le vittorie 2017 sul Salzan e del 2018 sull’Ignan firmate entrambe Matteo Casagrande, fino al 2019, anno del decimo titolo e della Stella, con la finale vinta sul Formegan 2-1 con reti Bonil e De Biasi.
2019 è stato rieletto il nuovo consiglio con Walter De Boni come presidente, con i vice Sergio Dalla Sega e Lucio De Boni, Maurizio Venuti tesoriere e Alessio Raveane segretario. L’idea comune è quella di continuare su questa linea, che sta portando la frazione ad essere “viva” anche fuori dal terreno di gioco.
Forza Campese!