Nell’ambito della trentesima edizione del premio “Mauro Gorza”, appuntamento organizzato dalla Juventina Mugnai per ricordare il giocatore prematuramente scomparso a seguito di un malore sul campo di gioco, è stato premiato anche Floris Vedana. A lui è stato consegnato un riconoscimento, in memoria di Mario Zanella, per l’impegno dirigenziale, la passione e competenza sportiva.
Un curriculum di oltre 50 anni
L’esperienza nel mondo del calcio di Floris Vedana è di oltre mezzo secolo: 55 anni per la precisione, 35 dei quali dedicati alla dirigenza della squadra Zumellese. Floris, che allora viveva al Ponte Mas, a 13 anni entra nella squadra del Fiori Barp, a 16 esordisce a Valdobbiadene nel campionato di 2^ categoria. A 17 anni è titolare in 1^ squadra. Nell’estate del 1976 vive una breve esperienza con la Feltrese, che però gli richiede una disponibilità che il suo impegno lavorativo, nell’industria “Pandolfo” di Lentiai, non gli consente di mantenere.
Inizia così nel settembre del 1976 la sua presenza ininterrotta con la Zumellese, che acquistò il suo cartellino dal Fiori Barp fino al maggio 1986, come giocatore, e da luglio dello stesso anno, come dirigente.
Nel ruolo dirigenziale è stato uno dei promotori della fusione della squadra Zumellese-Trichiana nel 1990 e della nascita della Ztll con l’unione dei settori giovanili di Lentiai e Limana nel 1996, unione durata fino al 2006. La fusione si manterrà a livello federale (Ztl), per passare nel 2019 a Asd Borgo Valbelluna calcio.
In questi decenni l’impegno e la presenza di Floris hanno costituito, senza tema di smentita, uno dei pilastri portanti della squadra zumellese. Nel giugno 2017, inoltre, Floris ha ricevuto a Roma, dal presidente nazionale della Lnd Cosimo Sibillia, un riconoscimento per l’ultradecennale dirigenza nell’ambito calcistico.
Qual è il segreto di tanto e durevole impegno?
«Senza dubbio la condivisione da parte di tutta la mia famiglia della passione per il mondo del calcio, in primis da parte di mia moglie Mirella, che non ha mai smesso di seguire la squadra, fin da quando ero giocatore; poi con l’ingresso di Cristian, nostro figlio e anche dopo la sua scomparsa avvenuta per incidente nel 2000. Cristian, classe 1978, esordì a 17 anni in prima categoria e non mancò mai una partita! In questi anni la passione, le vittorie, ma anche le inevitabili sconfitte e risalite, il contatto con i giovani, la possibilità di confronto con personaggi che nel mondo del calcio hanno solcato ruoli importanti, sono stati per me stimolo di crescita personale che mi ha arricchito come dirigente, ma soprattutto a livello umano».
Quali sono i punti di forza di una squadra?
«Dalla mia esperienza posso dire che la forza della squadra sono i giocatori con il loro entusiasmo e la loro energia, ma la determinazione e la tenacia della squadra viene dal gruppo dirigente, che si impegna e opera per spirito di volontariato lungo tutto l’arco dell’anno, anche quando la squadra è ferma, con il solo e unico obiettivo di veder crescere e migliorare i risultati e la coesione del gruppo. All’interno del gruppo dirigenziale sono maturate in questi decenni vere amicizie, con le quali abbiamo condiviso grandi soddisfazioni e superato difficoltà e cadute».
Altri sogni e passioni?
«Dopo aver smesso con il calcio come giocatore, mi sono dedicato all’altra mia passione, il ciclismo, che pratico sia da solo che in gruppo con la squadra UC Valbelluna. Oggi continuo il mio operato da dirigente nel mondo del calcio, ma ho più tempo anche per fare il nonno e per godere di momenti di serenità in riva al mare!».
I RICONOSCIMENTI DEL PREMIO GORZA
L’edizione di quest’anno del premio “Gorza” è stata presenziata da Damiano Tommasi, ex calciatore professionista, e don Alessio Albertini, quali ospiti d’onore. La cerimonia di consegna è stata occasione per una riflessione ad ampio raggio sui valori dello sport. Il premio è stato conferito ad Andrea Pilotti dell’Union San Giorgio Sedico. Oltre che a Floris Vedana, anche ad altre eccellenze sono andati dei premi: a Mattia Capraro del Tambre il riconoscimento dedicato ai portieri, a Cristiano Strazzabosco del Volley Feltre per l’impegno costante a favore di questo sport, a Franco Rech per l’impegno profuso nel sociale, a Guido Ciccarone, medico dello sport, per la “professionalità ed umanità”. Come simbolo dello sport bellunese e per l’impegno dimostrato in tale ambito è stato premiato il presidente della Provincia Roberto Padrin.