È mancato lo scorso 5 giugno, all’età di 91 anni, Emilio Bridda, vice presidente della Famiglia ex emigranti “Monte Pizzocco” e grande collaboratore dell’Associazione “Bellunesi nel mondo”. Lo hanno annunciato con affetto i figli Marisa e Michele, gli adorati nipoti Jonathan, Gilles e Lillie, la pronipotina Mia, Gabriele, Kristel e Alexia.
Emilio nasce a Belluno il 28 maggio 1930 da Domenico e Maria Cavalet. Nell’aprile 1948 un tragico evento lo rende orfano di padre; deve così abbandonare i lavori agricoli, che fin da ragazzo aveva svolto, per trovare un’occupazione che garantisse una rendita a sostegno della famiglia. Trova impiego presso la ditta Frescura a Sospirolo, dove fino al 1951 presta la sua opera nell’estrazione di pietre alle Masiere. A inizio 1952 emigra in Svizzera, a Fionè nel Canton Vallese, dove lavora alla realizzazione di una galleria ospitante una centrale elettrica e poi della diga della Grand Dixence a quota 3000 metri. Nel 1953 per lo scoppio di una mina perde quasi totalmente la mano destra e trascorre sette mesi in ospedale a Martigny. Qui è emigrata anche Rosetta Fant, che sposerà nel 1956, dalla cui unione nasceranno Marisa e Michele. Alternerà lavori in patria e in terra elvetica sino al 1966 quanto sarà assistente di cantiere per una diga in Turchia, mentre nel 1972 si sposterà in Zambia; in seguito in Marocco, Pakistan, Nigeria, Guatemala, Venezuela. Nel 1984, con la nascita del nipote Gilles, decide di tornare a casa dove lavora a Pergine e poi alla Roni di Mas di Sedico, dove concluderà la carriera lavorativa.
«L’Abm è orfana di una persona straordinaria – le parole del presidente Oscar De Bona – che ha dato tutto se stessa per la crescita della nostra Associazione e della Famiglia “Monte Pizzocco”. Una persona da cui prendere esempio e che di certo non dimenticheremo». Emilio ha collaborato anche con il MiM Belluno, portando la sua testimonianza di emigrante in diversi incontri con studenti. Da ricordare anche il premio “Eccellenze venete” 2019 in occasione della Festa dei Veneti nel Mondo.
A ricordarlo è anche Marco Perot, presidente della Famiglia ex emigranti: «Perdo un prezioso collaboratore, ma ancor più perdo una caro amico. Su di lui potevo sempre contare, sia per organizzare tutte le nostre attività – in primis il picnic degli emigranti a Cesiomaggiore – che per la raccolta delle quote dei soci di Sospirolo e non solo».