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Dialoghi al presente

quello che sta a 2 metri e quello che sta al punto di partenza

Dialoghi al presente

quello che sta a 2 metri e quello che sta al punto di partenza

Stammi distante – dice quello che sta a due metri di distanza.
Stammi vicino – dice quello che sta al punto di partenza.

Nulla può essere più come prima.
Forse. Ma non puoi pensare che io lo ritenga normale. Tu vuoi far passare per normale ciò che normale non è.
Ti chiedo solo di essere responsabile nei miei confronti.
Ti rispetto anche tenendoti la mano, non ti preoccupare.
Stammi lontano.
Io sono fermo al punto di partenza, non mi sono mosso da qui. Sei tu che ti sei allontanato.
Io sto bene dove sto.
Finalmente hai i tuoi spazi?
Non fare lo spiritoso e rispetta le regole.
Tu mi stai chiedendo di rispettare le tue paure, è diverso.
Stammi distante, vivremo entrambi.
Sopravviveremo, vorrai dire.
Entrambi.
Hai mai sentito parlare del distanziamento sociale?
Non è affar mio.
È quello a cui ci stiamo abituando. Non incontrare nessuno, non vedere nessuno, tutto ciò di cui hai bisogno lo hai nello schermo o facendolo arrivare a casa. Il resto lo puoi avere connettendoti, dal lavoro alle amicizie, dai film alla musica. Perché andare al cinema? Perché andare ai concerti? Perché andare a scuola? Distanziamento sociale.
Ma cosa dici? Io al lavoro ci sono sempre andato. Mi sono tenuto a distanza di sicurezza, ma le persone le ho sempre incontrate.
Tu. Ma i bambini? I ragazzi? Gli anziani? A che distanza sono ormai da noi?
E cosa potevamo fare? Fare finta di niente e contagiare l’umanità intera?
Non lo so cosa potevamo fare. Di sicuro non pensare che tutto questo sia ora la normalità. Tutto ciò è innaturale. Ci fosse uno scienziato che l’abbia detto.
Stammi lontano. Tu vuoi contagiarmi con le tue idee rivoluzionarie.
Magari, magari ci fosse una rivoluzione, finito tutto questo. Magari il contatto, la presenza, l’equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente potessero finalmente prendere piede nella vita di tutti. E invece no. Attendiamo semplicemente di tornare produttivi ed efficienti.
Alla normalità, appunto.
Io voglio tornare alla vita, non alla normalità.
E allora stammi lontano, e vedrai che la vita tornerà come prima.
Come prima? Cosa c’era di così bello prima, se siamo arrivati a tutto questo? Proviamo a svoltare, a cambiare, adesso che ne avremmo l’opportunità.
Tu sogni, amico mio.
No. Purtroppo qualcosa ci ha fregato.
Cosa?
La distanza. Se persino due metri ci sembrano infiniti, non ci arriveremo mai…

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