Con la chiusura temporanea del bar “Da Chino” di Salzan da due mesi a questa parte si sono perse, volenti o nolenti, un po’ di storia frazionale e un po’ di anima del paese. Tutto merito di Clementina Alessandra Dalle Grave, per tutti “Clemen”, 72 anni e un’energia da far invidia ai giovani.
Le porte del locale sono ancora chiuse in attesa del cambio gestione, anche se Clemen sarebbe ancora disposta a dare una mano. Anzi, dirla tutta non vedrebbe l’ora di ricominciare, dicendosi disposta a diventare «socia minoritaria nella nuova conduzione».
Da giovane ha studiato per diventare segretaria amministrativa all’istituto Catullo, ma quando il padre ha costruito la loro casa dell’epoca nella frazione di Meano, con bar annesso, non ci ha pensato due volte a mettersi alle dipendenze della famiglia. Dopo varie vicissitudini personali – tra cui il matrimonio con Valerio Vigne e la chiusura del bar con la vendita dello stabile – la famiglia Dalle Grave si è spostata a Salzan.
«I miei suoceri avevano un bar e una drogheria nella piazzetta di via Piave, dove ho lavorato per dieci anni prima di prendere in gestione il locale, di cui si è occupata inizialmente mia cognata», racconta entusiasta, ricordando la bontà del suocero Gioacchino. «Quando ho preso in gestione il bar di Salzan assieme a mio figlio Elia abbiamo deciso assieme di chiamarlo “da Chino” proprio in memoria del padre di mio marito», così è rimasto da allora.
Si tratta di un’attività storica, aperta dal lontano 1932. Nella frazione oltre al casello, c’erano un negozietto di ortofrutta, la drogheria, il bar e un negozio di stoffe.
«Dopo aver preso il latte la gente passava qui al bar, si fermava a giocava a carte, le domeniche era sempre pieno. All’inizio vedevo soprattutto contadini, anche perché la maggior parte delle donne era a casa a occuparsi delle faccende. Non era come oggi…».
Il bancone rimasto vuoto è già un rimpianto: «Lavorerei ancora, non ho problemi. Ora che il bar è chiuso mi manca la socializzazione. Ero troppo abituata a stare tra la gente. I più begli anni li ho trascorsi in questo posto: 30 anni qua, 10 nel negozio e 10 a Meano». E la clientela lo sa, per questo passa ancora a trovarla, anche col bar chiuso, per portarle un saluto.