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Cuore Sartena

Se l’attesa della vittoria fosse essa stessa la vittoria...

Cuore Sartena

Se l’attesa della vittoria fosse essa stessa la vittoria...
Sartena, formazione del Torneo Plavis anno 1981

Riuniti tutti insieme nella casa dello storico tuttofare neroverde Sergio Carazzai, decidiamo all’unanimità: «Le vittorie non le mettiamo, altrimenti non finiamo più!». Oramai a Sartena abbiamo imparato a scherzarci su…

Le finali perse sono tante, ma ogni anno verso giugno, quando le vecchie glorie e i tifosi si incrociano, la domanda è sempre la stessa: «Elo l’an bon?»; e la risposta non cambia: «Sarie anca ora!».

in altre cose però
siamo arrivati per primi:
i primi a cambiare il nome per scaramanzia, da Sartena a Sartana (nome preso in prestito dal personaggio immaginario protagonista di molti film western) fino ad arrivare a Monte Pizzocco, per poi tornare all’odierno Sartena;
i primi a far giocare una ragazza al torneo: Rebecca Gazzi;
i primi ad esporre le bandiere nel territorio frazionale;
i primi a ritirare la squadra durante una partita: storica decisione di Sergio Carazzai che, stufo delle discutibili decisioni arbitrali, ordinò «Fuori tutti!» con il povero Franco “Totò” Brandalise rimasto solo in mezzo al campo ignaro dell’accaduto.

GLI INIZI
Nelle prime edizioni del torneo “Osvaldo Cassol”, il Sartena sceglie i colori neroverdi, prendendo spunto dal Venezia. La squadra è composta da soli giocatori residenti nella frazione; purtroppo però fin da subito non si dimostra molto fortunata con i risultati.

ANNI 80-90
Si concentrano qui gli “squadroni”, costruiti dalla dirigenza guidata dal presidente Alberto Demetri, il DS Sergio Carazzai, il mister Gianni Feltrin e lo storico massaggiatore Gino Dal Zotto; le loro conoscenze permettevano di schierare vere e proprie corazzate. Solo per citarne alcuni: Gigino Longo, il bomber del momento Ciaramella, i futuri allenatori Pierobon, Sandro e Toni Tormen, Borgato. A proposito di quest’ultimo, epica la sua partecipazione, la sera prima del suo matrimonio, alla finale… ovviamente persa! Tutti questi ragazzi venivano convinti a giocare con la casacca neroverde grazie alle pirotecniche feste nella sede, situata presso il vecchio palazzo dei Muraro. Indimenticabili i gavettoni e il lancio delle “scorze” di angurie al mitico Mario Dal Zotto detto “Maioti”, legato alla “noghera” del cortile Carazzai.

ANNI 2000
Con il cambiamento del regolamento, la chiusura dei confini e il ritiro della storica dirigenza, la squadra fatica a trovare i numeri necessari alla partecipazione, da qui la decisione di gemellarsi con il Cergnai dando vita al Certena o addirittura a non partecipare.
Da ricordare il torneo 2012, non tanto perché la squadra guidata da mister Marcello “Giandu” Balest con un gran cammino arrivò in finale contro il Cergnai, naturalmente uscendone sconfitta per 2 reti a 0 – ma per la clamorosa festa in piazza a Sartena: con la mitica pasta al ragù della Michela e dell’Annamaria, i mitici panini con il pastin del mago della griglia Piero Ren bagnati da fiumi di birra e con dj Edp, riuscito a coinvolgere giovani e vecchi a tal punto da farli ballare sopra i tavoli, il tutto conclusosi solo a causa dell’arrivo delle Forze dell’ordine chiamate per l’eccesso di euforia.

2020
«Elo l’an bon?». «Sarie anca ora!».

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