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Capitelli dimenticati

ricchezza invisibile del territorio

Capitelli dimenticati

ricchezza invisibile del territorio
Capitelli dimenticati - Foto Walter Argenta (2)

Tra le vie dei centri abitati c’è un patrimonio dall’inestimabile valore storico e culturale che nasconde la sua ricchezza tra una pietra e un mattone. Già nel 2001, nell’ambito del programma regionale Leader II del Gal2 “Prealpi e Dolomiti bellunesi e feltrine”, l’allora Comunità montana Val Belluna pubblicava l’”Atlante dei capitelli, cappelle, edicole, con piani di restauro e conservazione”, un progetto di studio, inventario e catalogazione di un prezioso patrimonio della tradizione popolare dei Comuni di Sedico, Sospirolo e Limana. All’interno del progetto sono state svolte attività di inventariazione, catalogazione, schedatura delle testimonianze minori del patrimonio pittorico-figurativo e architettonico del territorio, come capitelli, cappelle, edicole, immagini.

Queste opere d’arte minori sono quasi totalmente mancanti nei centri abitati più importanti e lungo le principali arterie stradali, dove un tempo sicuramente esistevano, segno che il forte sviluppo demografico, edilizio e infrastrutturale ne ha cancellato i segni e la presenza. La loro presenza è invece diffusa nei piccoli centri o lungo itinerari antichi in passato percorsi da processioni, pellegrinaggi e rogazioni. Molte di queste opere sono di proprietà privata: alcune si trovano all’interno delle stesse proprietà, accudite e restaurate dai proprietari generazione dopo generazione. Altre appartengono invece alla frazione o a gruppi di famiglie, lontano ricordo di quando il “cortivo” era un’istituzione e una piccola società. Richiamano una tradizione popolare che rischia di essere dimenticata, in cui la tradizione religiosa era strettamente legata alle abitudini delle famiglie e ai momenti di incontro tra paesani.

Nel territorio del Comune di Limana sono stati censiti 29 manufatti, tra capitelli, edicole, pitture murali e altari. Essi sono individuati lungo tre itinerari ai quali si aggiunge il percorso della Via Crucis, a sé stante per la sua unicità:

Itinerario 1: da Limana a Valmorel attraversando la strada comunale della Val Fiera, da Cesa a Pieve di Limana, Canè, Triches, Navenze e Valmorel, con due brevi deviazioni a Polentes e Cross. È l’itinerario più ricco di testimonianze e conta ben 12 capitelli e 5 edicole.

Itinerario 2: da Valmorel a Limana percorrendo la strada comunale della Valpiana e toccando Laste e Giaon. È caratterizzato dalla presenza di due importanti capitelli: quello di Laste, sicuramente il più antico del Comune, e quello di Santa Rita in Valpiana, indissolubilmente legato alla figura di Dino Buzzati. Lungo il percorso due testimonianze minori, un “tariol” e una piccola edicola.

Itinerario 3: si snoda tra Limana, Navasa e Ceresera, nella valle del torrente Cicogna. È un percorso lungo il quale vi sono solo tre manufatti, uno dei quali è rappresentato dall’originale capitello di Coi di Navasa.

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