Bribano è una cosa a sé, fa storia a sé, è indipendente, vanta la più famosa sagra della provincia, ha il parco cittadino più grande della Valbelluna; insomma, più che una frazione di Sedico, è proprio Real Burban! Una Monarchia!
A calcio a Bribano si è giocato da sempre. Frazione grande, circondata da diverse frazioncine e rioni sufficienti per creare anche un mini torneo che si giocava negli anni 70 di fronte la chiesa. Proprio lì, all’ombra del campanile, tanti ragazzi si sono ritrovati tanto da formare una squadra vera.
«Eravamo come una famiglia – sottolinea Nelso Ridolfo, “furlan” adottato per ragioni di cuore a Bribano – un gruppo molto unito che si identificava nell’entusiasmo della sagra. In quei primi anni del torneo Cassol, l’anima trainante era la famiglia De Kunovich, con Pier Arturo detto “Billi” che fungeva da direttore tecnico, era lui che contattava i giocatori. Eravamo motivatissimi, perché l’ossatura della squadra era fatta da tutti ragazzi di Bribano e circondario».
Eh già, chi non ricorda Lovadina detto “pan e salam”! «Tutto sinistro» sottolinea Nelso. I lanci calibrati di Dolce, i gol di Pescosta e Capraro. O il grande portiere Ennio Sorio, famoso per le uscite sulle palle alte di pugno e con il ginocchio sempre a 90°. Nessuno osava andargli contro, ricorda Rudy Da Canal.
Il Bribano subentrò nel 1974 in sostituzione del Sartena che l’anno prima si era ritirato per protesta. Si presentò subito con una squadra competitiva e ben presto si fece sentire, tant’è che qualche anno dopo supera in semifinale l’Ignan e il 27 luglio 1980 vinse il suo primo torneo battendo in finale il Cesiomaggiore. Un trionfo coincidente proprio con il gran finale della “Sagra dei Per” che terminava giusto quella domenica. Quella notte i fuochi artificiali erano ancora più luminosi e assordanti di sempre, a festeggiare, proprio nel decennale del torneo, la vittoria del Bribano (dopo il Pez), seconda squadra fuori dal comune di Santa Giustina ad aggiudicarsi il trofeo.
Nel 1983 arriva di nuovo in finale, che si disputa per la prima volta nel nuovo campo di via Pulliere. Perde contro il Salzan.
Nel 1988 un fatto che destabilizzò il sistema! Il Bribano era già qualificato alle semifinali. Mancava l’ultima partita. Nel frattempo stavano giocando il torneo in Val del Mis. Quella sera l’ultima di qualificazione e il torneo in Val del Mis avevano un data coincidente! Giochiamo qui o lì?! Dopo diverse telefonate anche concitate, il Bribano si presenta con 7 giocatori, non sufficienti a disputare l’ultima partita delle eliminazioni. Il regolamento FGCI, applicato dal corrispondente federale Orazio Zanin, infligge un 0-3 a tavolino e un punto in meno nella classifica. Morale: alle semifinali approda il Formegan (già out) ma molto vicino alla direzione del torneo!! «Hmmm, odor de “biscotto”!» commenta “Bicio” a distanza di 30 anni.
Sempre in quel decennio magico il Bribano chiude nel 1989 con un’altra vittoria, questa volta contro la Campese.