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Belluno Donna

Attivo il nuovo sportello di Sedico

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Attivo il nuovo sportello di Sedico
Belluno-Donna 1 uno dei recenti avvenimenti

Un nuovo sportello per vincere la violenza femminile. L’associazione Belluno-Donna lo ha da poco aperto a Sedico, a seguito della partecipazione ad un bando indetto l’anno scorso dalla Regione Veneto.

«La decisione di aprire uno sportello anche a Sedico è motivata da diverse considerazioni. I dati raccolti dal nostro Centro antiviolenza nel corso degli anni dimostrano come sia necessario che esso sia il più vicino possibile alle donne, anche fisicamente, così da superare le difficoltà ad accedervi dovute alle distanze e alle particolari caratteristiche del nostro territorio» spiegano dall’associazione. «Vogliamo quindi rendere più agevole alle donne, vittime di violenza maschile, la possibilità di chiedere sostegno e costruire insieme alle operatrici, specificatamente formate, un percorso di uscita dalla violenza».

Lo sportello di Sedico si aggiunge così a quelli già presenti da tempo a Belluno, Feltre e Ponte nelle Alpi, collocandosi così in punti strategici del territorio, garantendo l’accesso alle donne dell’intera provincia.
Preziosa è la collaborazione con l’azienda Sedico Servizi, che prevede la concessione degli spazi che ospiteranno il nuovo sportello.

Un’esigenza sempre più presente
Nel periodo dal 9 marzo al 21 aprile, l’associazione Belluno-Donna ha registrato 12 nuove richieste di aiuto ed effettuato ben 117 colloqui telefonici con le 30 donne già seguite dalle operatrici. Questi dati attestano un incremento delle richieste di sostegno da parte delle donne che hanno già intrapreso un percorso di uscita dalla violenza, mentre sono in calo le nuove richieste di aiuto. Essi sono in linea con quelli elaborati da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, associazione nazionale che riunisce circa 80 centri antiviolenza e di cui Belluno-Donna è tra le socie fondatrici.

I dati sulle donne
migranti e rifugiate
A livello nazionale, le donne straniere subiscono forme di violenza fisica e sessuale in percentuali simili alle donne italiane (31,3% rispetto al 31,5%), ma in percentuali inferiori si rivolgono ai centri antiviolenza. A livello bellunese rappresentano il 25% del totale delle donne che si sono rivolte al centro. Per questo l’associazione sta lavorando a un manuale di buone pratiche nel contrasto alla violenza di genere contro le donne migranti e rifugiate. Si tratta di uno strumento utile, a livello teorico e pratico: è in fase di pubblicazione e nelle prossime settimane sarà diffuso e scaricabile dal sito www.bellundonna.it.

Supporto telefonico
In questo periodo di restrizioni legate al Covid-19, sono chiusi al pubblico gli sportelli, ma le operatrici continuano a svolgere i servizi attraverso il telelavoro, garantendo la reperibilità telefonica nei giorni e negli orari di apertura. Continuano anche i percorsi con le donne che si sono già rivolte ai centri, garantendo colloqui telefonici e aiuti economici, attraverso buoni spesa, alimentari o farmaceutici, grazie anche alle donazioni ricevute sia da soggetti privati che da altre associazioni del territorio. Non si ferma nemmeno l’attività a favore delle donne vittime di violenze, già ospiti nelle case rifugio prima dell’emergenza.

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