Pensare di trasformare il singolare laboratorio artistico (di intaglio e scultura in legno) in un vero e proprio “atelier”, collocato in uno degli angoli più suggestivi dell’antico borgo, è stata l’idea geniale di Rino Dalla Rosa e della sua consorte Paola, entrambi di Paderno. «Aprire la propria bottega (come nella Firenze del Rinascimento) mettendola a disposizione di artisti e associazioni locali per organizzare incontri, simposi, mostre, eventi è stato un passaggio ancora più entusiasmante – ci racconta Rino Dalla Rosa – un modo per valorizzare il nostro borgo e ravvivare la vena artistica presente, sotto molteplici forme, nel territorio».
La posizione strategica dell’atelier, in una viuzza del centro storico del piccolo abitato, con alle spalle l’elegante facciata del castello che si dice appartenesse ad un crociato, la dice lunga sull’attaccamento al luogo e sulla intenzione di promuoverne la bellezza e l’autenticità.
«In un momento in cui il mondo intero sembrava chiudersi nei propri egoismi volevamo dare un segno di apertura, condivisione e operosità – dicono. Abbiamo organizzato ed accolto con piacere mostre ed eventi e contiamo appena possibile di continuare ad offrire spazio ed ospitalità. Ricordiamo con piacere le mostra di Gianni Secco, con la Via Crucis “Sailer”e la visita indimenticabile di Massimo Facchin, artista originario di Lamon, che ci ha lasciato una commovente dedica».
Per noi, visitatori occasionali del laboratorio, un motivo in più per raggiungere e sostare in questo luogo ameno, riprendere fiato, scoprire tra le altre passioni di Rino persino quella di sagomare e costruire violini, aggiungendo piacevoli note alla nostra quotidianità.