Arte Fiera Dolomiti è un evento a tutto tondo, un contenitore di mostre che, oltre all’aspetto commerciale, vuole anche coinvolgere il grande pubblico in un percorso culturale e didattico attraverso le diverse espressioni artistiche contemporanee. Durante la Fiera Ri-Costruire 3.0: salone dell’edilizia, risparmio energetico e sicurezza, che resterà aperta il 16-17 e 22-23-24 febbraio 2019 presso Longarone Fiere Dolomiti, i visitatori potranno immergersi in due padiglioni dedicati all’arte. “il Veses” ha intervistato per voi il direttore artistico, Franco Fonzo.
Come nasce l’idea di Arte Fiera Dolomiti?
Questa bella avventura è iniziata nel 2005 quasi per gioco, in seguito ad un incontro con il direttore di Longarone Fiere Dolomiti, Paolo Garna, che concluse la nostra conversazione con un “vuoi provarci?”. Mi è sembrata una sfida, quindi, con una buona dose d’incoscienza, ho accettato di dare inizio alla Fiera di Arte Moderna e Contemporanea presso i padiglioni della Fiera di Longarone. Dalla prima edizione è stato un crescendo continuo di partecipanti e di spazi. Il duro colpo, inflitto all’arte dalla crisi arrivata nel 2008, mi ha spinto a sperimentare nuove strategie ed è così che ho trasformato una normale fiera d’arte in una sequenza di eventi dove gli artisti e tutti i partecipanti sono diventati i protagonisti assoluti. Artisti emergenti e affermati s’incontrano e incontrano il pubblico per uno scambio di esperienze e di opportunità. Oggi Arte Fiera Dolomiti si consolida come una delle fiere più longeve in Italia, grazie al convinto sostegno di Longarone Fiere e alla partecipazione degli artisti e delle gallerie che mi hanno seguito in questo percorso artistico stimolante ed affascinante.
Come nasce la collaborazione con Ricostruire 3.0?
“Dopo undici anni di proficuo connubio con Sapori Italiani e Alpini, abbiamo deciso di dare vita ad una fiera dell’arte che si sviluppa durante le cinque giornate di Ricostruire 3.0. Un’opportunità in più per gli appassionati del settore e per gli espositori. Gli artisti si riconfermano protagonisti assoluti, ma non mancano le novità. Una in particolare: la musica. Il visitatore sarà accompagnato durante il suo percorso attraverso le opere d’arte dall’esibizione di musicisti di altissimo livello, direttori d’orchestra, compositori, maestri e giovani attivi nel campo della musica sperimentale.
Dopo gli eventi catastrofici di fine ottobre, che, tra i danni, hanno causato la perdita di un patrimonio paesaggistico non recuperabile in tempi brevi, il ricostruire, dove è possibile, si riempie di significato. Che ruolo assume l’arte davanti a sfide globali e che ricordano all’essere umano, a livello locale, la sua limitatezza e la sua impotenza davanti alla forza della natura? Ci si para davanti una nuova crisi di smarrimento dove per orientarci non abbiamo che un piccolo lanternino?
L’arte, gli artisti, di qualunque espressione essi siano, se si vogliono chiamare tali, devono essere testimoni del quotidiano e della realtà in cui vivono e, a seconda del proprio linguaggio, devono essere parte attiva, partecipare, proporre, e testimoniare i cambiamenti che in questi anni si stanno evidenziando in modo sempre più veloce ed incalzante. Non solo quelli climatici, dei quali siamo causa, ma anche e soprattutto quelli culturali. È importante che l’arte rinforzi e sia sempre parte attiva per sostenere la cultura, che in questi anni ha avuto un duro colpo, parallelo anche alla crisi economica. L’arte deve essere un baluardo educativo, didattico, informativo, e propositivo per non dimenticare le nostre radici storiche che sono alla base della nostra civiltà. Ecco che anche una fiera d’arte può e deve assumere questo ruolo culturale, oltre che commerciale. Questa è la direzione che ho voluto dare ad Arte Fiera Dolomiti che piano piano è diventata sempre di più un contenitore di proposte culturali e didattiche per un pubblico che va continuamente guidato, educato, motivato e gratificato.