In una stazione ferroviaria la maggior parte dei viaggiatori è troppo assorta dal desiderio di partire, dall’emozione del viaggio incombente, o da saluti ed addii per notare le caratteristiche del palazzo in cui si trova. Eppure la stazione è uno degli edifici pubblici più importanti di una città, un tempo simbolo del progresso tecnico e dello sviluppo economico e sociale del territorio.
Già nell’800 infatti, con la realizzazione delle prime linee ferroviarie, si era capito che la stazione non aveva solo la funzione di ospitare i viaggiatori in attesa, ma era anche un punto importante di aggregazione sociale, sede di servizi e locali L’Italia unita del 1861 aveva ereditato dai regni preesistenti una rete ferroviaria estremamente caotica, costruita su impulso dei singoli governi locali e pertanto a bassa efficacia: i percorsi e le caratteristiche dell’infrastruttura erano pensati per servire i piccoli centri e ridurre i costi di costruzione, e non erano adatti a collegare rapidamente le città medio-grandi che, un tempo, facevano parte dei regni confinanti.
Sotto questa spinta si giunge nel 1905 alla nazionalizzazione delle ferrovie, ossia il riscatto da parte dello Stato della gran parte delle ferrovie private, con la creazione delle Ferrovie dello Stato. È in questo momento che inizia a definirsi il concetto di “immagine coordinata”: la gestione unificata determina l’omogeneizzazione degli stili e delle procedure; diventa essenziale comunicare anche all’esterno che le ferrovie sono unificate, orgoglio della nazione e simbolo della raggiunta identità italiana.
Le Ferrovie si affidano così a importanti progettisti e architetti per la realizzazione delle nuove linee e si concretizza il cosiddetto “stile FS”: non solo le stazioni, ma persino i ponti, le gallerie, i muri di contenimento rispettano uno standard nazionale che contribuisce a creare l’immagine complessiva per comunicare all’utente un’idea di solidità, sicurezza e affidabilità. Viene realizzato persino un catalogo che, ad eccezione delle città principali, che meritavano progetti su misura, suddivide gli edifici di stazione in tipi: all’aumentare dell’importanza della linea il fabbricato diventa più grande e alto, più decorato e rifinito, di maggiore complessità architettonica e può essere dotato di edifici contigui, come magazzini o officine.