Il tetto della Basilica dei Santi Vittore e Corona ha bisogno di un intervento di manutenzione; l’ultimo restauro risale agli anni 70 e, dopo 50 anni, c’è bisogno di metterci mano. Le infiltrazioni stanno gonfiando le strutture in legno; per fortuna l’acqua non ha ancora inciso la struttura muraria, quindi le opere pittoriche in questo momento non sono state ancora intaccate. Ma ovviamente c’è necessità di agire al più presto per scongiurare danni che potrebbero rilevarsi importanti se l’intervento manutentivo dovesse ritardare ancora di qualche anno.
A lanciare l’Sos è ovviamente don Sergio Dalla Rosa, direttore responsabile del complesso religioso architettonico del Santuario.
Il preventivo dell’intervento si aggira sui 100 mila euro che, come sottolinea don Sergio, per un ente pubblico non sarebbe una grande cifra, mentre per un ente ecclesiastico è un importo davvero grande, perché il Santuario non ha fedeli propri; oltretutto nell’ultimo anno anche la pandemia ha fermato il flusso dei devoti o turisti che visitavano il complesso monumentale, pertanto ci sono solo spese di manutenzione e niente entrate.
«Sono state inoltrate le comande di sostegno alla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) ma, pur avendo ricevuto una risposta che prenderanno in considerazione la cosa, di scritto ancora non si è ricevuto niente. Si è passati quindi – continua don Sergio – a far conoscere la problematica a tutti i rappresentanti regionali di qualsiasi colore politico. Proprio nei giorni scorsi è arrivata una prima risposta dalla Regione del Veneto, dalla quale abbiamo appreso che qualcosa potrebbe arrivare, ma attualmente sono solo speranze, anche se io sono fiducioso».
FONDI DI CONFINE
Un’altra via da intraprendere sarebbe quella dei “Fondi di confine” che sono gestiti dai comuni, nel nostro caso il Comune di Feltre. C’è già un precedente: il Comune di Sovramonte ha utilizzato i “Fondi di confine” per ristrutturare i campanili di tutte e cinque le chiese dell’altipiano. Sarebbe importante che il Comune di Feltre si prendesse a cuore l’argomento, anche perché San Vittore è patrimonio del Feltrino; se a Sovramonte è stato possibile, vuol dire che si può ripetere.
L’INTERVENTO
Bisognerà montare un ponteggio, scoperchiare tutte le falde, controllare l’impalcato di legno, sostituire le parti ammalorate e rimettere una buona parte di coppi nuovi; quest’ultimi dovranno essere tutti agganciati perché le pendenze del tetto sono importanti, superiori al 30 per cento. Il tetto è soggetto a una situazione climatica perennemente ventosa, specie in primavera e autunno, che mette continuamente a dura prova la copertura. Il tetto aveva subito dei danni già con la tempesta Vaia, poi è stato un po’ aggiustato ma non in profondità. I tetti del convento e del chiostro, invece, sembrano attualmente non soffrire di particolari problemi. «In Italia c’è la tendenza a distinguere il patrimonio pubblico da quello ecclesiastico, ma il “bello” è di tutti, quindi ci dovrebbe essere un intervento corale a dare una mano».
OLTRE AGLI ENTI SI ASPETTANO
ANCHE I CITTADINI
«Avevo lanciato un’iniziativa di raccolta fondi rivolta ai cittadini di Feltre, con quale si sono raccolti circa 2.000 euro, mentre un’altra associazione ci ha promesso 1.000 euro; tutto è buono ma siamo ancora molto distanti dalle cifre che dovremo impegnare; noi siamo grati a tutti quelli che ci daranno una mano e speriamo di poter intervenire se non quest’anno, almeno l’anno prossimo”.
COME CONTRIBUIRE
Da queste pagine lanciamo una campagna di raccolta fondi indirizzata a tutti i cittadini del nostro territorio facendo un’offerta di qualsiasi importo al conto corrente Unicredit intestato al Santuario dei Santi Vittore e Corona all’Iban IT94S0200861110000009453589 (causale: “Salviamo il tetto di San Vittore”).