Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”, cantava De Gregori. “Coraggio” e “altruismo” sono due qualità che certo non mancano ai volenterosi ragazzi dell’Unione sportiva e della Consulta Giovani di San Gregorio nelle Alpi, che hanno unito le forze per un obiettivo comune, aiutati anche dalla Pro loco. La terza qualità, la “fantasia” la lasciamo ai calciatori che sceglieranno di calpestare il verde campo in località Donada o agli amministratori sensibili che coglieranno l’appello dei giovani. Quello lanciato all’assemblea dell’Unione sportiva, domenica 27 giugno dove, tramite le voci del presidente Federico Mares e del segretario Enrico Lanciano, si è fatto il punto sullo stato attuale della struttura degli impianti sportivi e sul futuro della stessa, senza nascondere qualche perplessità in merito.
Un trattorino tutto nuovo
Proprio in occasione dell’assemblea è stato presentato il nuovo “bolide giallo”, un trattorino tagliaerba acquistato dall’Unione sportiva con l’aiuto della Consulta e della Pro loco. Un investimento di 4000 euro interamente a carico del volontariato. «Eravamo senza trattorino dall’estate 2019, dopo che si è rotto il precedente», ha ricordato Mares. «Al contrario di ciò che si è visto sui social, che lamentavano un abbandono, durante lo scorso anno siamo intervenuti con tre tagli, due volte con mezzi nostri e una volta, nel precampionato, con intervento di una ditta sempre a nostro carico. A inizio anno abbiamo valutato l’acquisto del nuovo mezzo, con 3000 euro dell’Unione sportiva e il restante da donazioni di Consulta e Pro loco, che ringrazio per il generoso apporto».
Il futuro
L’obiettivo è quello di mantenere il campo, consapevoli che le entrate quest’anno saranno quasi pari a zero. «Stiamo valutando delle proposte per una squadra che possa sfruttare il campo, anche se non è facile da trovare; nel frattempo siamo consapevoli che sono necessari interventi di concimazione e diserbo di erbe infestanti, per un costo preventivato di 1200 euro» ha chiarito Lanciano. «Non vi è un bar a garantire entrate, ma solamente i proventi del Torneo delle Zoche e i contributi del Comune». L’appello dei giovani non è tuttavia solo economico, ma di supporto anche organizzativo da parte di volontari e associazioni sensibili perché purtroppo vi è poco ricambio con i “soliti noti” che operano. Altre problematiche riguardano la struttura degli spogliatoi, che necessiterebbe di recupero, in particolare il tetto e la caldaia. Inoltre, da anni si prova a chiedere un intervento di disboscamento sul lato valle, dove le alte piante, oltre ad apportare umidità anche allo spogliatoio stesso, sono pericolose proprio perché insistono sul campo, ma qui sono coinvolti sia il Comune che un privato.
L’intervento dell’amministrazione
Dal sindaco Mirco Badole, presente all’assemblea, è arrivato, oltre all’invito a non abbattersi, anche la promessa di un sostegno di un migliaio di euro entro fine estate. Inoltre, c’è stato un mea culpa per la mancata adesione a un bando (con scadenza a fine maggio) che avrebbe consentito il ripristino degli spogliatoi e dell’intera area, lacuna per la quale sembrerebbero essere coinvolti gli uffici comunali. C’è un altro bando con scadenza a ottobre, cui il Comune aderirà – a detta del sindaco – ma con meno garanzie del precedente. Per il taglio delle piante a valle, si ritenterà la strada dell’accordo col privato. Insomma, amarezza a parte, ci si è lasciati col motto che “l’unione (anche quella sportiva) fa la forza” e con l’augurio che tutta la comunità, amministratori e volontari insieme, faccia sentire il proprio sostegno.