La scuola del Brustolon, con i suoi angeli lignei, caratterizza l’altare della chiesa di San Zenon, posta in basso nel nostro percorso sospirolese di questo mese. Un’interessante pala di altare e un bel paliotto connotano la chiesetta di Maras, al centro del borgo, cui fanno ala semplici edifici: sembrano persone che si affacciano sulla pubblica piazza.
Dall’alto dominano invece il paesaggio le ardite, eleganti architetture di Villa Sandi Zasso, la villa veneta abitata e conservata, nota agli appassionati della storia e della natura delle costruzioni nobiliari dell’epoca. Accanto ad essa la chiesa di San Biagio, nei pressi del sito di un’antica postazione longobarda, le cui testimonianze, gelosamente conservate al Museo Civico di Belluno, rimandano all’importanza di Sospirolo nel tempo.
L’attualità si materializza attraverso le ruote di grandi trattori che attraversano la carreggiata per rispondere alle esigenze delle aziende agricole collocate nelle vicinanze. Il loro rombo rompe il silenzio dei luoghi, a volte interrotto dal suono ritmato dei passi di un viandante, che si avventura lungo il sentiero dei Longobardi, o dal rintocco di qualche campana.
Si dà conto infine del territorio caratterizzato dalla coltivazione delle mele e dalla produzione del Kodinzon, riscoperto e riproposto al palato del visitatore. Annualmente Villa Sandi Zasso è aperta al pubblico quale sede di un’importante esposizione dedicata ai prodotti agricoli del luogo. È un esplicito omaggio alla memoria del suo illustre inquilino, Carlo Zasso, esperto agronomo e promotore dei prodotti locali.
Che dire di più. Siamo ancora una volta a proporvi una visita guidata in un luogo vicino e l’apertura di un piccolo scrigno di tesori, uno dei tanti presenti sul territorio, geloso custode di preziosi segreti.