Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, quelli del giovane Mauro sono di un colore così celeste da assomigliare alle limpide fresche acque di montagna allo sciogliersi della neve; ispirano sin da subito semplicità, simpatia, intelligenza e buona volontà. Il mese scorso, Mauro – figlio di Alberto Paganica e Antonella Marcon – ha compiuto 23 anni.
Il giovane racconta che sin da quando aveva pochi mesi (esattamente otto !) ha trascorso tutte le sue estati in malga Erera Brendol con nonna Novella De Boni. Lì ha cominciato ad amare le montagne così come mucche, capre, cavalli ed asini, iniziando a mungere e a fare lavoretti di stalla, aiutando anche nel caseificio.
Una passione che si è perpetuata e aumentata nel tempo, complice anche la famiglia Giacometti, da sempre impegnata nella monticazione: una tradizione di malghesi doc che comincia con il grande Mario – che veniva chiamato il re delle Vette quando gestiva malga Vette Grandi in quel di Sovramonte, poi Casere dei Boschi – e poi Bruno e zio Roberto.
La sua educazione e percorso scolastico sono merito di nonna Jole mentre nonno Luciano lo stimolava a studiare aiutandolo nei compiti. Mauro ricorda ancora gli squisiti gamberetti che nonno “ Big Luciano” gli preparava, sgusciati e minuziosamente puliti; ancora oggi li cucina per il “suo” Mauro, aiutandolo pure nella coltivazione e allevamento che il ragazzo possiede in quel di Calliol, località Col Franco: 4 ettari di prati e terreni, una bella casetta e la vecchia stalla, che sarà oggetto di ristrutturazione per alloggiare le sue amate capre, un mini caseificio… ma Mauro vuole fare un passo alla volta.
Ora, in qualità di gestore di malga Campet e dell’agriturismo, il “bocia” si è specializzato nell’arte casearia producendo ottimi formaggi vaccini e di capra; accudisce una quarantina di capi di camosciate; ciascuna ha il suo nome, il suo campanaccio e tutte accorrono felici al richiamo del loro padrone. Ed è bello e confortante vedere che sono molti i giovani come il “nostro” che si dedicano alla cura della campagna perpetuando quell’amore e dedizione ereditati dai nostri avi, prestando cura alla conservazione dell’ambiente, della biodiversità, delle tradizioni e dei prodotti che la grande Madre Terra ci ha donato e che dovremmo difendere, sempre ed ovunque. Bravo giovane Mauro e tanti auguri e meritati complimenti. A proposito: chi avesse dei vecchi campanelli per capre che non usa potrebbe regalarli a Mauro… ne sarebbe felice!