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4 inseparabili cavalieri

gli amici ricordano Sandro Radamondo

4 inseparabili cavalieri

gli amici ricordano Sandro Radamondo

Raccontiamo la storia di quattro amici “cavalieri”: Mondo, Gianni, Loris e il capobanda Piero. Insieme, “The Wild Bunch” (il mucchio selvaggio). «Ci conoscevamo da parecchi anni», ricorda Pietro Bonenti (Piero per gli amici), «tutti appassionati di “monta western” (un particolare modo di andare a cavallo) ed io, in particolare, della storia dell’epopea americana, consolidata nel tempo con viaggi che ho intrapreso nell’Ovest americano e nelle riserve indiane».

L’idea di formare un gruppo risale al 2014. «Mi trovavo a cavallo lungo la linea ferroviaria in località Triva Pasa, quando vidi sopraggiungere il treno storico delle Dolomiti, partito da Treviso per raggiungere Longarone per merito di un’iniziativa organizzata dall’Aics di Belluno. Fu in quel momento che, vista la vaporiera sopraggiungere, spontaneamente mi lanciai al galoppo al suo seguito tra lo stupore ed il sorriso dei passeggeri e soprattutto dei bambini affacciati ai finestrini del convoglio. L’anno successivo, con i tre amici e la preziosa collaborazione di Pierluigi Svaluto per le riprese, fu l’inizio di un “successo”: il breve filmato venne trasmesso su Telebelluno e su YouTube».

Nel 2016 l’evento si ripete presso la stazione di Polpet a Ponte nelle Alpi però coinvolgendo più personaggi, come sceriffi e avventrici del saloon, con finta impiccagione di un bandito seguita poi da “sparatorie” e vari sketch.

Nel 2018, in vista dell’apertura a Belluno del ristorante Old Wild West, Piero contatta la direzione che fu entusiasta dell’idea di una promozione in centro città con cavalli e carrozza, ovviamente in abbigliamento western con striscioni, bandiere americane, musica e megafono. «Per quattro serate nel locale intrattenemmo i clienti con duelli tra noi amici, partite a poker, finte scazzottate, “sparatorie”, ecc. Nel 2019 ecco l’idea del 4 luglio, festa dell’Indipendenza americana: ci siamo presentati in piazza a Belluno con cavalli e carrozza tra lo stupore dei cittadini e della stampa; neanche a farlo apposta quel giorno erano presenti in città alcuni turisti americani di San Francisco, che hanno molto gradito la nostra performance».

In seguito, Piero e Mondo hanno realizzato un dvd degli eventi, i cui ricavi sono stati destinati all’Associazione Makena in aiuto ai bambini africani. Purtroppo, lo scorso 14 febbraio, Mondo (al secolo Alessandro Giuliano Radamondo) è improvvisamente mancato lasciando un vuoto nella frazione di Carfai e tra i tanti amici. Piero lo ricorda come colui che costantemente lo incoraggiava a mettere in atto le manifestazioni. Ecco il racconto della loro più bella impresa.
L’assalto alla vaporiera (14 aprile 2015)
Venuti a conoscenza che sul treno con destinazione Juma, ossia Longarone, sarebbe stata trasportata una cassa piena d’oro e veniva scortato in manette un loro compare, i quattro si trovarono all’alba di un giorno d’aprile in sella ai loro cavalli e ben armati, in un luogo imprecisato della tratta ferroviaria tra Briban town e Belluno city, ad attendere il treno da rapinare.
L’assalto alla vaporiera era stato studiato nei minimi particolari: avrebbero approfittato di un punto ove il treno avrebbe rallentato per entrare in azione; da sempre avevano una loro regola: “Non rimandare mai al domani quello che si può rapinare oggi!”. Dovevano impossessarsi della cassa a tutti i costi e, se avanzava tempo, anche liberare il loro compare dalla forca a cui era destinato. L’attesa si era fatta lunga, il sole aveva già inondato il Piave river, le nuvole avevano riempito il cielo di sogni e Mondo e i suoi “pard”, dopo aver trangugiato una pozione indiana chiamata “Corajo”, con volto bendato e armi in pugno erano pronti al fatidico assalto.
Quando all’improvviso il pennacchio sbuffante si era presentato all’orizzonte, e il sibilo della vaporiera si era fatto sentire con il secco fragore cadenzato degli stantuffi, la banda, all’urlo del capo: “Vamos a robar companerooos”, spronati i cavalli, si era lanciata, ventre a terra, aprendo il fuoco verso l’imponente “cavallo d’acciaio”. Ma era finita che… il treno non aveva per niente rallentato e i nostri eroi, mortificati e con i cavalli quasi allo stremo, avevano dovuto purtroppo rinunciare all’inseguimento!

Dicono che, trotterellando poi sulla via del ritorno verso il loro covo e tracannando ancora l’inseparabile Corajo, mugugnavano e imprecavano tra loro e decidevano che per il futuro avrebbero lasciato perdere gli assalti ai treni per passare alle banche, più facili da rapinare secondo loro, perché… “quelle stanno ferme, non corrono sulle rotaie!”.

In ricordo di Sandro
Caro il nostro “pard” Mondo, che ci ascolti da lassù, dalle celesti praterie del Grande Spirito, chissà che un giorno o l’altro ci ritroveremo in sella e come allora… i magnifici quattro cavalcheranno ancora insieme. Quando la leggenda si scontra con la realtà, è sempre la leggenda che vince; la leggenda e le belle avventure vissute con te non moriranno mai perché sapremo tener vivo il tuo ricordo. Ciao Mondo.

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