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130 anni del CAI Belluno

e di amore per la montagna

130 anni del CAI Belluno

e di amore per la montagna

Un anno ricco di avvenimenti, il 2021, per la sezione bellunese del CAI. Sono, infatti, trascorsi 130 anni da quando, il 1° marzo del 1891, Feliciano Vinanti decise, con la collaborazione di una sessantina di appassionati bellunesi, di portare il simbolo dell’alpinismo e della montagna anche nella città di Belluno. Vale la pena di citare le sue parole «Se c’è una città in cui abbia ragion d’essere una Sezione del Club Alpino, questa è Belluno, la quale, situata alle porte di una delle più stupende e variate catene montuose, che forma l’ammirazione di tutti gli scienziati e turisti del mondo, ha la certezza del più sorridente avvenire alpinistico» (Rivista Mensile 1891, n. 3, pag. 110).

Un po’ di storia
Erano trascorsi 28 anni da quando, il 23 ottobre 1863, nel Castello del Valentino a Torino, Quintino Sella con altri valorosi alpinisti dava luce al sodalizio del Cai. Riunire gli alpinisti italiani, condividere le passioni, studiare le montagne e difenderne l’ambiente, erano valori da proteggere e da far crescere tra le popolazioni, non solo montane. E sono valori che ancor oggi ci uniscono. Grazie alla lungimiranza di Vinanti, da 130 anni, questi valori fanno parte della nostra città, del nostro territorio e della nostra cultura. E grazie all’impegno costante dei volontari, il Cai Belluno continua il proprio operato, tra la gente e con la gente, trasmettendo l’amore per la montagna e l’importanza della tutela del territorio montano in un contesto di vivibilità.

Il compleanno del Settimo Alpini
Ma quest’anno le ricorrenze raddoppiano, perché da 70 anni, sotto la parete sud della Schiara, sorge il Rifugio Settimo Alpini.
È un luogo simbolo per i bellunesi, intitolato al Settimo Reggimento, che fattivamente collaborò alla costruzione, non solo del rifugio, ma anche dell’ardito sentiero che oggi ci permette di raggiungerlo. Lo stesso giornalista Dino Buzzati era presente all’inaugurazione e le sue parole sull’evento ancora emozionano: “… Se ne parlava almeno da 30 anni. Lo Schiara per Belluno è la massima corona: da quella parte si apre la strada verso altri bellissimi gruppi…”. Numeri importanti che sono stati al centro di molte iniziative promosse dal Cai Belluno; il rifugio è stato oggetto di importanti lavori (serramenti nuovi e nuovo bancone) e sono stati realizzati ed esposti dei pannelli fotografici che hanno raccontato la storia, anche attraverso i volti dei protagonisti. Lo scorso 11 settembre si è svolta, inoltre, la tradizionale messa dedicata ai caduti della sezione, ma più in generale delle nostre montagne. Questo momento unisce gli animi ed emoziona i presenti che, accompagnati anche dalle parole del Vescovo Renato e da don Roberto, si sono ritrovati nella magica conca del Pis Pilon in una radiosa giornata di sole a innalzare le preghiere e i canti, sulle note del Coro Cai Belluno.

Altri interventi
Allargando lo sguardo dal rifugio ai sentieri che permettono di raggiungerlo e alla montagna che lo sovrasta, vanno segnalati gli importanti lavori di ripristino del sentiero della Val de Piero, rimesso a nuovo grazie al prezioso contributo dei volontari e delle guide alpine, che vi hanno dedicato oltre 400 ore. E completamente rinnovato c’è anche il Bivacco Sperti: una nuova struttura, dallo stile tradizionale, che a inizio estate ha preso il posto di quella vecchia.
Ancora, è stata realizzata una raccolta di pannelli fotografici, rappresentanti le principali attività del sodalizio, prima esposta nelle vetrine dei negozi del centro storico e poi nei tre rifugi della sezione (Tissi, Bianchet e Settimo Alpini); anche il coro è stato coinvolto, esibendosi in tre diversi concerti nei rifugi. Lo scorso 10 ottobre c’è stato un evento in collaborazione con il Soccorso Alpino e Speleologico, al Teatro comunale per “Oltre le Vette”, e nel mese di novembre saranno organizzate due serate dedicate ad un filmato sulla Valle dell’Ardo. La conclusione degli eventi è fissata il prossimo 11 dicembre, “Giornata internazionale della Montagna” con l’ormai tradizionale appuntamento “Leggere le montagne”. Gli eventi sono stati sostenuti e supportati da Parco Dolomiti Bellunesi, Comune di Belluno e Unifarco – Dolomia con la collaborazione del gruppo radioamatori di Belluno.

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