La Sezione Alpini di Feltre compie cent’anni di vita e, per introdurre la sua assemblea annuale, ha voluto radunare i Soci e la cittadinanza in un momento dedicato all’armonia della musica. Se il programma inizialmente previsto è stato condizionato da ragioni sanitarie, non è mancato l’impegno, sabato 19 febbraio, per offrire ai presenti una serata ricca di valori e soprattutto caratterizzata da un clima di serena condivisione. Tutto ciò è stato possibile grazie alla pronta disponibilità dei Cori Ana “Piave”, “Sintagma” e “Oio” che si sono alternati sul palco accompagnando gli ascoltatori tra repertori classici ed altri popolari. Si è trattato di un modo per rompere il ghiaccio, ma soprattutto di un’occasione per alzare lo sguardo e cambiare prospettiva dopo un biennio segnato da limitazioni sanitarie e distanziamento sociale.
Quella delle Penne Nere è una storia che parte da lontano affondando le radici nella storia stessa del Paese. Ne ha attraversato le vicende sempre indenne e a testa alta, grazie a quella particolare caratteristica che lega tra loro gli Alpini nel servizio militare prima e, poi, nella via civile.
Trascorsi 150 anni dalla nascita del Corpo degli Alpini e 104 anni dalla fine della Grande Guerra, la Sezione Alpini di Feltre affronta nel 2022 la solenne e festosa celebrazione del proprio Centenario di fondazione. Quella del Centenario è una ricorrenza importante per Feltre e l’intero territorio feltrino che è legato alle sue Penne Nere da uno speciale rapporto simbiotico, dove, al sostegno della società civile, è sempre corrisposto un impegno concreto nella difesa in armi del territorio prima, valoriale e civile negli anni più recenti.
La serata è stata dedicata, come è stato pronunciato, «a quelli che sono “andati avanti” e osservano fiduciosi i loro successori dal “paradiso di Cantore”, a chi ogni giorno lotta e crede in quell’ideale che da cent’anni ci guida. A chi sceglie di mettersi in gioco sporcandosi le mani. A chi opera per progredire e non si lamenta nell’indifferenza. A chi sceglie di agire a testa alta e non si accontenta di mormorare nell’ombra. A chi si fa testimone credibile col proprio esempio. A chi serve il Paese onorandolo, a chi punta sempre alla vetta senza scordare i fiori che incontra sul proprio cammino. Perché il futuro è di chi è capace di sognare e gli Alpini sognano un’Italia migliore».