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10 anni di “Frammenti”

la rivista scientifica bellunese dedica il suo 10° numero a farfalle, coleotteri e libellule

10 anni di “Frammenti”

la rivista scientifica bellunese dedica il suo 10° numero a farfalle, coleotteri e libellule

Dieci anni di cultura per la rivista “Frammenti. Conoscere e tutelare la natura bellunese” pubblicata da Ibrsc (Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali), in convenzione con l’amministrazione provinciale, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

«Dieci numeri per una rivista annuale sono un traguardo importante e creano l’occasione di bilancio sull’attività fin qui svolta – commenta il consigliere provinciale Franco De Bon. – Dieci numeri per un totale di 73 articoli di taglio scientifico che hanno spaziato nei vari campi delle scienze naturali e dell’archeologia fino comporre un mosaico del grande patrimonio naturalistico e archeologico del territorio bellunese. In questo senso, “Frammenti” è davvero uno strumento importante per la conoscenza delle peculiarità ambientali e naturalistiche del nostro territorio. Il sottotitolo “Conoscere e tutelare la natura bellunese” mette insieme due aspetti che si completano a vicenda, il sapere funzionale al tutelare. Grande merito agli autori degli articoli che non sono solamente accademici, ma spesso anche studiosi locali che da anni conducono approfondite ricerche scientifiche, a testimonianza dell’attaccamento e dell’amore per il Bellunese».

«La rivista “Frammenti” è importantissima per il prossimo futuro del territorio – il commento del presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Ennio Vigne -. Perché è necessario che il mondo scientifico dia indirizzi precisi alla parte politica, in modo che il tema ambiente non sia solo un titolo ma diventi vero e proprio contenuto. L’obiettivo delle Olimpiadi 2026 può esaltare il tema ambiente nella nostra provincia».

L’attenzione del numero 10 della rivista, appena edito, cade in modo particolare sul mondo degli insetti: farfalle, coleotteri e libellule la fanno da padrone. «Il motivo è presto detto: è necessario monitorare questi gruppi, perché è in atto un drammatico declino del numero di specie a livello globale con grave perdita di biodiversità – spiega Cesare Lasen, coordinatore scientifico di “Frammenti” -. Il Parco Nazionale fortunatamente si conferma come una zona rifugio».

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